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Август
2024

«Sulla via per Oropa in sella ai cavalli per vivere tante nuove emozioni»

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ROMANO CANAVESE. Il percorso verso Oropa in sella. Partenza il giorno 31 agosto, arrivo quattro giorni dopo a Oropa. L’idea è di due amici del Canavese che condividono una passione: quella dei cavalli. In realtà, non solo. La passione dei cavalli c’è, naturalmente, ma è insieme alla voglia di esplorare il territorio anche da un altro punto di vista. E siccome l’anfiteatro morenico è la più grande palestra a cielo aperto dove praticare iniziative in mezzo alla natura, il percorrere strade e stradine a cavallo, organizzare soste e momenti di riposo è uno dei modi di vivere il territorio. I due amici, Lucillo Castaldelli e Antonio Rao, si apprestano a vivere questa loro prima avventura a cavallo con questo itinerario che, in futuro, potrebbe diventare strutturato e un modo per promuovere il territorio.

Lucillo Castaldelli, 67 anni, è un dipendente bancario in pensione di Vestignè. Va a cavallo da 35 anni, conosce vari tipi di monta western. «Il mio cavallo si chiama Sisco; un cavallo argentino di 18 anni. È uno splendido animale, adatto per il trekking». Come è nata l’idea di questo percorso da Santhià a Oropa? «È nata in modo semplice. Il percorso verso Oropa che fanno mediamente tutti è quello che va da Andrate a Oropa, appunto, detto per il Tracciolino, molto panoramico, sulle prealpi biellesi. Anche noi eravamo interessati e ci siamo detti: ma perché non facciamo il cammino a cavallo partendo invece da Santhià e costruendoci su le varie tappe? Il problema maggiore, quando si compiono le trasferte a cavallo, è legato al fatto di dover trovare strutture idonee per alloggiare i cavalli. Non è un problema l’alloggio dei viaggiatori, ma trovare una sistemazione per gli animali, invece, è più complicato». Detto, fatto. Lucillo Castaldelli e Antonio Rao, a questo viaggio, ci hanno lavorato un paio di mesi. E ora è arrivato il momento. «Il 31 è il giorno della partenza – aggiunge Castaldelli – . Santhià, Roppolo, Sala Biellese, Graglia e Oropa. Quattro tappe, ci concediamo un giorno in più, con una sosta un po’ più lunga e un piccolo momento di festa. I cavalli sono monitorati dalla veterinaria Alice Cagna Vallino». Nei giorni scorsi, i due amici hanno contattato anche le autorità locali per raccontare la loro iniziativa e invitarli a un incontro lungo la strada per un saluto. «Il riscontro che abbiamo avuto è stato positivo - raccontano -. C’è curiosità ed entusiasmo». Non è tutto: sarà poi organizzato un momento pubblico dove Castaldelli e Rao racconteranno la loro esperienza. Antonio Rao ha 27 anni, è di Romano, dove è consigliere comunale. Castaldelli lo ha conosciuto un paio di anni fa. «Tutto quello che so di monta western americana l’ho appreso da Lucillo – dice –. Fin da bambino, ho sempre avuto la passione dei cavalli, è il mio sogno da bambino. Quando sono diventato adulto, ho cominciato a dedicarmici. Lady è la mia cavalla, ha dieci anni. Davvero io ho imparato ad andare a cavallo con il desiderio di fare dei trekking in campagna. Ogni disciplina ha le sue peculiarità e, per me, il trekking a cavallo è un’attività bellissima».

Nei giorni frenetici prima della partenza, i due amici sono emozionati e impegnati a curare gli ultimi dettagli. Le aspettative sono al top. «Solo noi come due pionieri, sentieri, asfalto e percorsi adattati per poter essere affrontato con un cavallo. Quattro tappe da 16-17 km e un giorno di pausa», sottolineano. Le sistemazioni? «Agriturismi, posti attrezzati per i box, maneggi, privati. C’è un grande margine su cui lavorare – aggiunge Rao –. Per me, personalmente, è la prima volta in cui mi cimento in un trekking a cavallo così strutturato. Ho partecipato ad altre iniziative di un paio di giorni, ma così strutturate mai». «Ci piacerebbe davvero essere pionieri per una ippovia su questo sentiero. In tanti vanno al santuario di Oropa e le possibilità sono diverse. Noi, con questa esperienza, invitiamo tutti quelli che potrebbero essere interessati a condividere con noi ciò che pensano – prosegue –. A noi piacerebbe che questa esperienza fosse la prima di tante, dando vita ad un’associazione che promuova quest’attività. Nei sentieri, lungo la Serra e più in generale sul nostro territorio, ci sono tante opportunità. Pensiamo a quanto ha preso piede la bicicletta. E anche a cavallo è emozionante scoprire il territorio: è un modo diverso di vivere la natura».