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Август
2024

Prosecco Doc, quotazioni in calo: compromesso molto teso sui prezzi

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Compromesso sul prezzo delle uve vocate al Prosecco Doc. Una mediazione che lenisce il crollo tanto temuto dai produttori. La commissione prezzi della Camera di commercio ha riveduto leggermente al rialzo le quotazioni rispetto alla previsioni, ma in calo rispetto allo scorso anno: da un euro e 5 cent al chilo di ipotesi iniziale si è spinta ieri a un euro e 7 centesimi. L’oscillazione può spingersi fino a un euro e 13 centesimi, rispetto all’euro e 10 fissato la settimana precedente. Buona parte del Consorzio Doc, Confagricoltura e Cia, raccogliendo il sentiment dei coltivatori, chiedevano tra un euro e 5 e un euro e 15, coscienti di non poter ripetere la scommessa del 2023 con le quotazioni tra un euro e 20 e un euro e 30.

Vinificatori, imbottigliatori, Coldiretti e qualche cantina, riscontrando le difficoltà di mercato, si proponevano di riequilibrare il mercato al ribasso, in modo da garantire maggiore accessibilità ai consumatori. Il vivace dibattito che si è sviluppato ieri in Cciaa a Treviso tra i due fronti non si è invece ripetuto nella quotazione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, con un valore condiviso tra un euro e 45 e un euro e 55, ovvero 15 cent in meno della vendemmia 2023. Martedì ci sarà una nuova seduta e non è escluso che il prezzo delle uve Prosecco Doc cambi ulteriormente. Un nuovo tentativo verrà portato verso il rialzo.

Le tensioni

«Il prezzo rilevato oggi in borsa (1,07/1,13) risulta coerente con la tendenza auspicata dal Consorzio che ha operato, nell’ambito riservatogli dalla normativa comunitaria e nazionale vigente, al fine di mantenere un valore medio del vino base in linea con quello dello scorso anno – è stata la prima reazione, quella di Giancarlo Guidolin, il presidente del Consorzio Doc – Le uve quest’anno sono particolarmente belle e la loro qualità al momento è decisamente buona, mentre dal punto di vista quantitativo possiamo affermare che ci troviamo in equilibrio, in linea con il disciplinare di produzione».

Giuseppe Facchin della Cia, presente in commissione, entrato in Cciaa dopo aver raccolto la raccomandazione del presidente del Consorzio Doc stesso, ritiene invece che «il compromesso impoverisce comunque tutto il sistema», mortificando soprattutto la categoria dei produttori, mentre «altri manterranno i vantaggi di sempre, con nuovi disequilibri all’interno della denominazione». Basti dire che il prezzo dell’uva si riverbera su quello finale del vino: un euro e 80 al litro il Prosecco sfuso, contro l’euro e 90, se non addirittura i 2 euro dell’anno scorso. «Dispiace soprattutto perché qualche organizzazione, o parte di essa – conclude Facchin – non ha contribuito in questa circostanza a consolidare l’unità del sistema produttivo».

Le contraddizioni

Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente di Confagricoltura e vicepresidente del Consorzio Prosecco Doc, è apprezzato perché cerca da sempre la mediazione. Ma in questo caso neppure lui ci sta. «Un euro e 15 cent al chilo era il minimo sindacale. È vero, 2 centesimi sotto non è una grande differenza, ma dà un segnale: è la conferma del tentativo che da qualche parte si vuole modificare il valore all’interno del sistema – E non ci sarebbe nessun motivo per farlo, in quanto il mercato tira, la domanda e l’offerta sono in equilibrio, quindi sarebbe più che giustificata la stabilità dei prezzi rispetto all’anno scorso».

Il presidente di Confagricoltura sottolinea poi due contraddizioni: «La borsa, anziché rilevare i prezzi, come dovrebbe, li indica; c’è qualcuno, nella rappresentanza dei produttori, che giustifica la riduzione di valore, anziché proiettarsi sulla stabilità, a partire dal prezzo delle uve». Per Gallarati Scotti Bonaldi, insomma, nelle condizioni date sarebbe fondamentale garantire la stabilità. Per l’assessore regionale Federico Caner, «l’equilibrio è invece mantenuto», perché – afferma – il mercato per fortuna tiene, ma ha delle fragilità. Si tratta, quindi, di «una scelta responsabile» che alla fine, secondo Caner, premierà anche la stabilità del Consorzio.