Luca Ricolfi: “Il governo non corre alcun rischio. Ius Scholae? Lo affosserà certamente il Pd”
Luca Ricolfi, studioso di analisi dei dati, autore di saggi acuminati e volto della tv, in un’intervista a Il Giornale parla delle vicende che hanno caratterizzato l’estate politica, si dice favorevole allo Ius Scholae ma sottolinea che non risolverà nessun problema di integrazione e non vede pericoli di tenuta per il governo di centrodestra.
Luca Ricolfi: “L’integrazione è un problema degli adulti non dei ragazzi”
Ricolfi si dice favorevole allo ius scholae con una puntualizzazione importante: “Se ben modulato, lo ius scholae va benissimo. Ma è un’illusione pensare che risolva i problemi di integrazione degli immigrati nel nostro tessuto sociale e nella nostra cultura. Anche perché, paradossalmente, i veri problemi di integrazione non riguardano certo i ragazzini scolarizzati, ma semmai l’esercito degli immigrati irregolari: e per questi ultimi non è certo la concessione della cittadinanza che può sanare la situazione”.
“Problemi per il governo? Assolutamente no”
Ricolfi derubrica la querelle tra Lega e Fi, ad “incidente estivo. Non vedo proprio come Forza Italia potrebbe cambiare alleanze, ma soprattutto non vedo perché il governo dovrebbe suicidarsi a metà legislatura su una questione di principio obiettivamente marginale. Mi sembra abbastanza chiaro che Forza Italia sta cercando di accreditarsi come partito dei moderati, anzi come unica plausibile offerta di centro. La dissoluzione del Terzo Polo e la catastrofe di Renzi-Calenda-Bonino alle elezioni europee rendono il progetto tutt’altro che velleitario”.
Per Luca Ricolfi, “ L’immigrazione può essere una risorsa se scegliamo chi far entrare qualificando chi entra e non ha le competenze necessarie. Raccogliendo l’offerta per cui c’è domanda: elettricista, idraulico, mungitore, meccanico, autotrasportatore, cameriere, bagnino, commesso, eccetera”.
“Ius soli? Non serve, Pd rischia di farne una bandiera”
Parlando di differenza tra ius soli e ius scholae, il sociologo non ha dubbi: “Lo ius scholae è una proposta sensata, lo ius soli ha più difetti che pregi. Il fatto di nascere in Italia non significa nulla, e agganciarlo alla cittadinanza potrebbe stimolare comportamenti opportunistici. Ma secondo me lo scenario più verosimile è una sorta di remake di quel che a suo tempo accadde con il Ddl Zan. Allora Enrico Letta e il Pd ne fecero una questione di principio, rifiutando ogni compromesso e mediazione, che invece avrebbero permesso di varare una buona legge sull’omotransfobia (c’erano diversi disegni di legge ragionevoli, che sarebbero tranquillamente passati, anche con i voti della destra). Temo che in un futuro più o meno prossimo succederà la stessa identica cosa: Elly Schlein si impunterà sul pacchetto globale per ragioni di principio, pur di non votare soluzioni, più moderate, che avrebbero anche i voti della destra”.
“I progressisti rischiano di perdere voti”
Nell’intervista, Ricolfi sdrammatizza le tensioni nei due poli e preconizza una perdita di voti per i progressisti: “I litigi nel centro-destra sono scaramucce irrilevanti, è così quelli nel centrosinistra. Alla fine si ammucchieranno sia gli uni sia gli altri, a meno che la nuova legge elettorale (necessaria se passa il premierato) consenta corse solitarie. E in quel caso Calenda potrebbe tentare l’ennesima avventura. Che poi questo significhi vincere le prossime elezioni è tutt’altra questione. Più l’alleanza è larga e più lettori progressisti si rifugeranno nell’astensione o nel voto a Forza Italia”.
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