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Август
2024

Effetto volley femminile, dopo Sinner altri volti sereni in cui credere

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«Questa medaglia d’oro forse cambia la vita più a voi che a me, io resto la stessa Sarah di sempre, a cui piace solo giocare a pallavolo». Lo dice con un sorriso che sembra quello di chi sta contando i passi di una scalinata ombreggiata verso il mare, con le farfalle nello stomaco per un amore appena nato, un mix tra serenità ed eccitazione che fa quasi invidia. Sarah Fahr è solo uno dei volti di una sorta di nouvelle vague sportiva, quella del “tutti pazzi per il volley femminile”.

Lei, come le compagne azzurre De Gennaro e Lubian, ma anche come le altre campionesse dell’Imoco Conegliano, fanno saltare il botteghino. Sono volti solari, quelli dello sport pulito, lontano dalla violenza e tanto raggiungibili, dee da poter fotografare, toccare, abbracciare.

L'Ascesa di volti nuovi nello sport italiano

Mesi fa ci siamo inchinati al nuovo imperatore dello sport italiano, l’uomo con il viso da bambino in grado di disegnare una linea, quella che divide il pre e il post Sinner. Che piace perché ha messo - dentro e fuori dal campo - la precedenza a un approccio diverso, né troppo estroverso e neppure troppo riservato. Disponibile, preciso, concentrato, sorridente. Volto pulito, franco, che trasmette quella vicinanza che non ti aspetti da un campionissimo. Come per lui, ora l’Olimpiade ha consegnato ragazze misurate come le ginnaste da sogno Alice D’Amato e Sofia Raffaeli, una clamorosa Nadia Battocletti a riscrivere la geografia dei diecimila metri, il duo Errani-Paolini, un Thomas Ceccon costantemente sul focus. E loro, le pallavoliste d’oro.

La filosofia vincente di Velasco

Ad ascoltarle, le Pantere dorate dell’azzurro non hanno l’obiettivo di autocelebrarsi ma, anzi, ringraziano sempre chi le ha permesso di arrivare a questi livelli.

Continuano a dare dimostrazioni ai più giovani di quanto sia importante rimanere con i piedi per terra e lavorare sodo per raggiungere i propri obiettivi. Eppure quest’ultima vittoria le ha spedito direttamente nell’Olimpo delle più grandi. D’altronde non si incollano otto milioni di italiani davanti alla tv – in piena estate - a caso. 55% di share è un dato da Sanremo, ogni due schemi accesi uno respirava volley.

Agli italiani è piaciuto il ritorno di Velasco, non per la sua figura in sé ma per la pacatezza nei concetti espressi, dal “qui e ora” come mantra (lo ha fatto suo anche Sarah Fahr, gli amici dicono che lo ripeta anche al bar…) alla piena consapevolezza delle proprie potenzialità e dei traguardi già raggiunti.

Raggiunta la finale, Velasco ha sintetizzato un “abbiamo vinto una medaglia, ancora non ne conosciamo il colore, proveremo a vincere la finale ma dobbiamo capire che c’è da essere contenti a prescindere. Gli italiani devono apprezzare di più ciò che raggiungono e non piangere per ciò che non hanno ottenuto”.

Il Boom dell'Imoco Conegliano

Talmente semplice da risultare spiazzante. Ieri, certo, il mondo-Imoco si aspettava un discreto boom, ma quasi duemila tifosi sugli spalti... Meritavano una presentazione della squadra più o meno improvvisata, sentire le voci delle campionesse, poterle avvicinare con gli occhi a cuore. Un boom rappresentato non solo nel parcheggio esaurito (oh yes) e nel pellegrinaggio per raggiungere le tribuna, ma anche nei social: in 6 ore l’Imoco ha intercettato lo stesso numero di nuovi followers che raccoglie abitualmente in 3 mesi. Un evento che è andato oltre la pallavolo, con un sentimento di condivisione che quasi non si vede neanche alle feste per gli scudetti, una piacevole abitudine alle latitudini del Prosecco Doc. Centralini impazziti, o quasi: “Parto da Bergamo, è vero che si possono fare i selfie con le giocatrici?”.

Tutto vero, benvenuti. L’accoglienza che per delle bambine diventa l’opportunità irrinunciabile di mostrare poi alle compagne di scuola un sorriso olimpico con Fahr o De Gennaro, con Haak o Lubian. Sono arrivati da Trieste, da Cividale, da Bolzano oltre che da ogni provincia veneta per assistere all’evento.

La Sfida del Volley Femminile

La sfida ora prosegue. Conegliano vince a mani basse da anni e ha imparato a gestire eventi e pressioni. Se il mondo della pallavolo femminile riuscirà a fare altrettanto, beh, le ragazzine avranno trovato il loro mondo perfetto. In grado di trasformare una schiacciata in un sorriso.