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Август
2024

Al Revoltella di Trieste le 116 opere dei Luciani: ecco la mostra, poi il maxi-restauro

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TRIESTE. Nel pomeriggio di venerdì 6 settembre, con apertura al pubblico il giorno successivo, sarà inaugurata al museo Revoltella la donazione di opere d’arte che Annamaria e Luciano Luciani hanno dedicato al Comune triestino.

Lo ha preannunciato ieri mattina l’assessore alla Cultura, Giorgio Rossi. La data è ancora orientativa ma dispone di un discreto grado di certezza. «Avremmo dovuto procedere già a fine agosto – ha precisato Rossi – poi abbiamo ritenuto di ammorbidire i tempi di preparazione. Vorrei che la donazione rimanesse a disposizione dei visitatori fino a metà ottobre, perché dopo partirà un importante cantiere riqualificativo interno al museo».

L’intero corpo di 116 dipinti – una scultura di Chersicla è rimasta ai coniugi – è in corso di allestimento nella sala intitolata a Carlo Scarpa: un lavoro impegnativo, seguito dal conservatore Susanna Gregorat, perché non è agevole dare un senso e un filo conduttore a una così doviziosa raccolta. I coniugi Luciani, con un vero e proprio blitz, decisero lo scorso maggio di acquistare le opere provenienti dalla collezione di Sergio Hauser, che erano state messe all’asta dalla Stadion di Furio Princivalli.

Il valore della raccolta ammonta indicativamente a quasi 500.000 euro e si tratta di uno dei maggiori atti di liberalità avvenuti negli ultimi decenni a beneficio delle civiche istituzioni culturali. L’ingegnere Luciano Luciani ha utilizzato nell’operazione una parte di quanto aveva appena introitato dalla cessione della Alder, produttrice di formaldeide in riva Cadamosto sul Canale navigabile, alla Fantoni.

Rossi ha poi riepilogato gli interventi principali che ammoderneranno la funzionalità del Revoltella. La galleria resterà chiusa lungo la durata dei lavori, mentre il Palazzo baronale continuerà a essere fruibile. Sarà un programma articolato in tre punti e finanziato per 1,2 milioni da fondi Pnrr e dall’imposta di soggiorno. Si era partiti dalla rimozione delle barriere architettoniche eppoi l’obiettivo si è fatto più ambizioso. Una parte delle opere è stata appaltata dalla Rosso, su un’altra è in corso il vaglio degli uffici. In primo luogo verrà ridisegnato radicalmente l’accesso al museo attraverso il rifacimento dell’ingresso e della biglietteria. Si proseguirà migliorando il bookshop e la connessione con l’auditorium, oggi avvolta nell’oscurità. La il vero sogno di Rossi è costruire sulla terrazza un giardino d’inverno, così da rendere visitabile per l’intero anno un sito di grande valore panoramico.

Infine c’è un quarto piano, che, dopo il disallestimento Van Gogh, è stato per un buon terzo rivisto a colpi di Ottocento. Ippolito Caffi, Eugenio Perego, Sebastiano De Albertis, Domenico e Gerolamo Induno, Pietro Saltini, Vincenzo Cabianca, Odoardo Borrani tornano finalmente alle pareti