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Август
2024

Sciarelli smonta le fake news su Tele Meloni: “Io non sostengo il governo ma dalla Rai nessuno mi caccia”

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“Sono già nei palinsesti dell’anno prossimo effettivamente. Anche se arrivo dal Tg3 di Sandro Curzi  e non sono allineata al governo, non mi fanno andare via…”. Una frase, di una lunga intervista di Federica Sciarelli al Corriere della Sera, in occasione dei suoi 66 anni, fa un po’ di chiarezza su mesi di presunte persecuzioni politiche, epurazioni di giornalisti attirati dai soldi di altri gruppi televisivi e martiri dell’Usigrai… Il programma di successo, “Chi l’ha visto?“, condotto dalla giornalista romana di origine napoletana, andrà avanti perché funziona, la politica non c’entra.

Federica Sciarelli e il programma fiore all’occhiello della Rai

“Il programma ormai è un fiore all’occhiello della Rai, faccio ascolti e costo poco: noi non paghiamo esperti, né ospiti. Io ho dato tanto a “Chi l’ha visto?” e “Chi l’ha visto?” ha dato tanto a me. Non farei mai uno sgarbo così alla Rai. Anche se ho un ottimo rapporto con Urbano Cairo che avrebbe piacere ad avermi su La7; poi adoro Mentana e lavorerei volentieri con lui. Ma resto qui”. Sciarelli nell’intervista parla di sé, della maternità, del figlio e anche di una vicenda che ha segnato la sua vita.

La falsa relazione con Cossiga finita in causa

“Ero una cronista politica e seguivo Cossiga: un’esperienza pazzesca. Andai a New York a seguirlo ed ero in ansia, c’erano tutti quirinalisti esperti, in aereo giocavano a scopone scientifico. I colleghi mi chiesero se volevo giocare con loro. Non sapevano che io ero bravissima. Vinsi un sacco di soldi e da allora mi rispettarono molto. Cossiga però parlava ogni cinque minuti, non c’era mai un momento di relax… Mi insegnò l’arte del ragionamento, lui sapeva andare sempre oltre. Quando disse ‘i partiti sono finiti’ gli diedero del picconatore, però lui aveva già capito tutto”. Poi il settimanale Panorama scrisse che i due avevano una relazione.
“Mi infuriai. Dissi a Cossiga ‘Io faccio causa’, lui: ‘Fai bene, quando vincerai, mi offrirai champagne’. La causa fu molto dura, io rimasi malissimo per quell’articolo, falso e calunnioso. Ero una ragazza giovane che aveva vinto un concorso e quel pezzo mi ferì immensamente. Pensai: ‘Che schifo d’ambiente’, volevo mollare tutto. Ma andai avanti. Perfino Curzi mi consigliò di non fare causa, ‘tra giornalisti non si fa”’ mi suggerì, ma io ero determinata ad avere la verità. Da una parte c’ero io, giovane cronista e dall’altra parte la corazzata della Mondadori, con gli avvocati della Mondadori… La loro linea di difesa fu che la relazione con Cossiga era una battuta. Io ero sempre più furiosa. Se avessi incontrato Piroso (autore dell’articolo, ndr) non so che gli avrei fatto. Poi però lui si è scusato pubblicamente e disse: ‘Mi dispiace aver scritto quelle cose su Sciarelli’. Quell’episodio mi ha insegnato che bisogna tenere la barra dritta nella vita… Ho avuto un risarcimento incredibile, e ho comprato casa…”.

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