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Август
2024

US Open, day 1: Thiem al possibile passo d’addio, Berrettini favorito con Ramos-Vinolas

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Chi ha imparato a volerci un po’ bene seguendo questa rubrica, che vi accompagna per mano dall’inizio alla fine di uno Slam, comprende benissimo le nostre difficoltà nel raccontare qualcosa che, soprattutto nei primissimi turni è talmente eterogeneo da risultare difficoltoso e con un margine di errore molto alto, soprattutto nel consigliarvi nella parte in cui vi consigliamo i match di giornata.  Poi se a questo aggiungiamo che, visto tutto quello che è successo ultimamente, sembra che gli Us Open siano iniziati da dieci giorni quando invece nessuno ha ancora messo a segno un punto…Benissimo. Detto questo quindi, veniamo a noi e vediamo cosa consigliarvi in questo day 1:

Shelton-Thiem: è la rivincita del match dello scorso anno, proprio a New York; quello, per intenderci, che vide il ritiro dell’austriaco a causa di un malessere all’inizio del secondo set. Fu forse l’ultima vera cartuccia a disposizione del campione del 2020, che con quel ritiro probabilmente prese definitivamente consapevolezza che quel meraviglioso giocatore, che in tanti imparammo ad amare, semplicemente non c’era più. Cosa ci aspettiamo da questa partita? Probabilmente nulla o poco dall’aspetto tecnico, tanto, tantissimo dal lato emotivo della faccenda. L’ultimo giro di Valzer va onorato a dovere, con la giusta consapevolezza. “And now, the end is near and so I face the final curtain”.

Ramos Vinolas-Berrettini: abbiamo avuto modo di parlare tra di noi in redazione (sì, vige il confronto) e ci siamo detti che, in maniera stranamente unanime, il bel Matteo sia a tutti gli effetti l’unica vera mina vagante del torneo, vuoi per i suoi trascorsi (stupendi) a New York, vuoi per la consapevolezza di poter iniziare qui-e-ora quel percorso che lo deve riportare tra le teste di serie in Australia, lanciando la lunga volata per il finale di stagione dove, tra l’altro, c’è una coppa Davis da difendere per l’Italia e una convocazione da meritare. Un passo alla volta, il primo con lo spagnolo, il secondo con l’amico Fritz. Ma ci torneremo (speriamo). 

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