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Август
2024

Il Museo del volo in aeroporto è un intervento ad ostacoli: tante idee ma la realizzazione diventa un caso politico

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GORIZIA. La politica lo dà (quasi) per fatto. La parte tecnica e operativa frena di fronte a ostacoli oggettivi. La partita è quella del Museo del volo che si vuole realizzare nell’area del “Duca d’Aosta” in via Trieste. «Il governatore Fedriga e la Giunta regionale, nel corso della manovra estiva di assestamento di bilancio, hanno accolto il mio ordine del giorno che impegna a valutare ogni possibile iniziativa per realizzare un Museo del Volo presso lo storico aeroporto Amedeo Duca d’Aosta di Gorizia».

A dirlo, con entusiasmo, è il consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga presidente) primo firmatario e promotore del documento. «Questa importante decisione – continua l’esponente di centrodestra - è un ulteriore passo avanti nella valorizzazione di un’infrastruttura di eccellenza del territorio. Con i recenti stanziamenti regionali, il primo da 150 mila euro proposto dal sottoscritto per la realizzazione del Piano di destinazione d’uso e il secondo da 2, 5 milioni di euro per un’ampia riqualificazione dell’area aeroportuale, si pongono solide basi per dare nuovo slancio e visibilità all’aeroporto di Gorizia».

Sul tema interviene, in contemporanea, Mauro Capozzella ex consigliere regionale e coordinatore provinciale del M5S. «Da Pordenone a Udine, a Trieste e Gorizia ci sono testimonianze uniche nella storia del volo che devono trovare dignità e collocazione a livello divulgativo con un impegno economico e strutturale che può portare migliaia di visitatori con un unicum nel suo genere che farebbe invidia a musei e strutture simili in Italia in Europa. L’idea è di un Museo dell’Aria che fino ad oggi è stata lettera morta e che nasconde una realtà viva e riportata nei libri di storia dell’aeronautica mondiale che la Regione, fino ad oggi, ha scientemente dimenticato».

Tutto bene. Idee bellissime. Ma con quali tempi si potranno realizzare? Antonino Vivona, presidente della società Consortile che gestisce l’aeroporto di Gorizia, è la voce del realismo. Lui e il suo staff lavorano quotidianamente per il rilancio dell’area e sono perfettamente consapevoli di quanto possa essere, al momento, fattibile e concretizzabile una simile proposta. «Si tratta indiscutibilmente di una bella idea - esordisce -. Ma non dobbiamo mai dimenticare che gli edifici presenti all’interno del “Duca d’Aosta” sono tutti sotto la tutela della Soprintendenza. Quindi, è necessario risolvere prima tale questione che non appare affatto secondaria».

C’è anche un secondo elemento non trascurabile. Ovvero: in questo momento, la società consortile sta producendo il massimo sforzo per portare a compimento quelle che sono le due indiscutibili priorità. «Che sono quella dei maxi-concerti e della dislocazione del parco fotovoltaico. Come potete ben immaginare - argomenta Vivona - si tratta di questioni che portano via tempo e attenzione, considerato che i tempi devono essere stringenti». Insomma, Museo del volo sì ma la proposta, per decollare (in fin dei conti parliamo di un aeroporto) ha bisogno di vedere coinvolta la Soprintendenza