Ljubicic: “Sinner ci ha mostrato quanto è forte mentalmente”
Il caso di Jannik Sinner, trovato positivo a una sostanza contenuta nell’elenco di quello proibite dalla WADA, l’agenzia mondiale antidoping, e assolto dal Tribunale Indipendente nella sentenza che esclude non solo l’intenzionalità ma anche qualsiasi colpa e negligenza, non poteva non scatenare reazioni da parte di… chiunque. Limitandoci al mondo del tennis, dispiace ma non sorprende aver letto e sentito certi commentidi alcuni colleghi tennisti che, se da un lato dimostrano solo la scarsa conoscenza dei regolamenti, dall’altro raggiungono sui social media centinaia di migliaia di persone, molte delle quali pronte a recepirli acriticamente.
Tra i pareri viceversa più ragionati, possiamo senza dubbio far rientrare quello espresso domenica da Ivan Lubicic su Sky Sport Tennis. L’ex numero 3 del mondo fa subito notare i risultati ottenuti in questi mesi da Sinner a dispetto della situazione che stava vivendo in attesa della sentenza. “Questo ci fa capire quanto forte è mentalmente” dice Ljubo. “Non posso sapere come sia vivere con questa informazione dentro di te per mesi. Lui è comunque riuscito a essere competitivo, ha sempre giocato molto bene, vinto dei tornei importanti come Cincinnati una settimana fa. Ora si sentirà sicuramente alleggerito, sentirà di essersi tolto un grosso sasso della scarpe e potrà finalmente concentrarsi sul tennis e cercare di giocare bene allo US Open che non ha ancora vinto. Ci ricordiamo qui alcune sue partite spettacolari, contro Carlos Alcaraz e tutto quanto. Credo che adesso si senta molto meglio dal punto di vista mentale; fisicamente, lo abbiamo visto a Cincinnati, sta abbastanza bene”.
A causa dell’errore che ha portato alla positività, Jannik ha deciso di interrompere la collaborazione con il preparatore atletico Umberto Ferrara e il fisioterapista Giacomo Naldi. Quest’ultimo ha pubblicato sul suo account Instagram un messaggio di saluti e ringraziamenti alla squadra. In attesa di sapere chi prendere il loro posto (forse Marco Panichi), ciò significa un cambiamento di una parte importante dello staff a stagione in corso: non l’ideale, soprattutto quando il team funzionava alla perfezione.
“Questo è un caso molto particolare” sottolinea Ljubicic. “Credo che ormai tutto il mondo del tennis abbia capito cosa è successo. Sono pochissimi a pensare che Jannik ha veramente provato a fare qualcosa di proibito. Da quello che leggo e sento, l’unica cosa è che tanti nostri colleghi sono un po’ sorpresi dal processo che Jannik ha avuto e che nessuno ha avuto prima di lui. Parlando dello stesso fisioterapista, nessuno lo incolpa di aver fatto qualcosa in modo sbagliato. Tanti altri, dopo l’errore del team di Jannik, cercheranno di fare ancora più attenzione su tutti i prodotti che si prendono, si utilizzano, perché la WADA è sempre più feroce nella lotta al doping.
“È sempre più difficile, se vogliamo. Noi tennisti viaggiamo sempre, magari ti trovi dall’altra parte del mondo e hai bisogno di un’aspirina, di qualcosa, e non sai mai cosa ci troverai dentro. Queste sono situazioni che rendono complicata la vita del tennista professionista”.