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Август
2024

Rissa sull’autobus 7 a Muggia, i sindacati chiedono tutela per gli autisti

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L’allarme insicurezza a Muggia sembra essere rientrato, ma la ritrovata tranquillità è stata turbata giovedì pomeriggio da una lite scoppiata a bordo della linea 7, per coincidenza proprio la tratta che, lo scorso luglio, è stata interessata da alcuni episodi di violenza fra ragazzi minorenni.

Questa volta, però, i giovani non c’entrano nulla: la zuffa ha visto protagonisti due adulti, un uomo e una donna, quando l’autobus era ancora fermo al capolinea nella stazione di piazzale Curiel.

Stando alle ricostruzioni degli altri passeggeri e a un video registrato da uno di questi, a innescare la lite sarebbe stata la decisione della donna di sedersi nel posto riservato alle persone con ridotta capacità motoria, tenendo al guinzaglio un cane di grossa taglia senza museruola.

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L’uomo le avrebbe rinfacciato il gesto invitandola a rispettare le regole e, a quel punto, il diverbio sarebbe presto deflagrato.

Nel video registrato da uno dei passeggeri si vedono le due persone spintonarsi e lanciarsi reciprocamente degli insulti: dopo alcuni secondi la donna estrae addirittura una sorta di bastone con cui tenta di colpire e allontanare l’uomo.

La lite è durata in tutto qualche minuto e il celere intervento della Polizia ha permesso di calmare le acque.

I sindacati dei trasporti, che hanno prontamente denunciato «l’ennesimo episodio violento a bordo degli autobus», hanno poi segnalato un’altra «aggressione» su un mezzo muggesano, risalente allo scorso lunedì.

Ma anche stavolta si tratta di un caso isolato: un ragazzo conosciuto e seguito dal Centro di salute mentale ha provato ad avvicinarsi alla conducente della linea 20, senza tuttavia riuscire a entrare in contatto con lei.

L’intervento delle forze dell’ordine al termine della corsa ha quindi riportato la situazione alla normalità.

Le due vicende – pur nella loro appurata estraneità al fenomeno della violenza giovanile – consentono di fare il punto della situazione a Muggia alla luce della stretta nei controlli decisa dalle autorità i primi giorni di agosto.

Il comune rivierasco si era scoperto, in concomitanza con l’arrivo dell’estate, teatro di risse, atti vandalici e perfino risse con spettatori paganti organizzati da ragazzi giovanissimi, d’età compresa fra i 12 e i 17 anni.

«Le misure hanno avuto e stanno avendo successo», afferma ora il sindaco Paolo Polidori, facendo riferimento ai numerosi provvedimenti presi per arginare il fenomeno: dai pattugliamenti delle forze dell’ordine nei luoghi più esposti agli steward che presidiano il lungomare.

«Molte persone mi dicono che nel giardino di via San Giovanni la situazione è migliorata tantissimo», prosegue Polidori, aggiungendo che «però non bisogna abbassare la guardia».

Al contempo, i due episodi di cui sopra ripropongono il problema della tutela dei conducenti degli autobus. «Chiediamo a gran voce a tutte le istituzioni competenti maggiore sicurezza sui mezzi di trasporto», scrivono i sindacati nella nota unitaria.

«I mezzi triestini – risponde il presidente di Trieste Trasporti Maurizio Marzi Wildauer – sono all’avanguardia in termini di sicurezza». E ricorda la presenza di «telecamere, alte paratie che tutelano il posto di guida, collegamento sempre attivo con le forze dell’ordine».

Nel vertice in Prefettura convocato a fine luglio per far fronte agli episodi di violenza verificatisi a Muggia, si era fatto cenno alla possibilità di impiegare le guardie giurate a bordo degli autobus: un progetto nato su iniziativa della Regione e ancora in via di realizzazione.

«Sono in corso delle valutazioni fra le parti per capire quale sia il profilo più adatto», chiarisce Marzi.

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