ru24.pro
World News in Italian
Август
2024

Il presidente Mattarella alla mostra di Sergio Sini

0

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita alla mostra del pittore trevigiano Sergio Sini (1924-1986) in Val Pusteria, luogo in cui la più alta carica dello Stato sta trascorrendo un periodo di riposo.

«È stata un’esperienza indescrivibile», racconta commosso il figlio del “pittore della pace”, Giorgio Sini: «Ho accompagnato il presidente per circa un’ora all’interno del museo Wasserman, dove sono esposte le opere di mio padre. È rimasto colpito dal fatto che Sergio Sini trascorse due anni della sua vita in un campo di concentramento e mentre era in prigionia riuscì a produrre alcune opere utilizzando come colore i fondi del caffè».

La mostra

La mostra del pittore trevigiano innamorato della Val Pusteria è attualmente ospitata a Villabassa, curata dal Direttore della Web Art Franco Fonzo, in provincia di Bolzano: le tele che trasformano il dolore in arte e restituiscono una prospettiva di pace e serenità ai visitatori.

«Il presidente si è commosso davanti alle opere che raffigurano i rododendri, fiori a cui era affezionato, e mi ha rivelato che nelle pennellate di queste opere emerge come la sofferenza passata dall’artista sia diventata invece un motivo di pace e serenità», continua Giorgio Sini, orgoglioso e commosso dal fatto che senza proferire parola, il presidente ha saputo cogliere pienamente il messaggio nascosto tra le pennellate di suo padre.

«A quel punto, Sergio Mattarella, ha voluto vedere tutti i quadri della mostra, uno alla volta, e alla fine mi ha confessato che questa mostra è stata per lui al di sopra di ogni aspettativa. Sono ancora commosso se penso a quello che è accaduto: con soli 20 minuti di preavviso, ci siamo trovati di fronte la più alta carica dello Stato in visita alla mostra di un pittore trevigiano che nella sua vita, nonostante due anni di prigionia ha sempre voluto portarci in vacanza due mesi all’anno in Val Pusteria, dove si parla tedesco e ci confessava che lo faceva proprio perché voleva fare pace con questa lingua, non voleva associarla più al dolore della guerra: e così è stato, diventato un pittore di pace nella serenità di queste valli che l’hanno sempre accolto».