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Август
2024

Spaccata alla macelleria islamica di Motta, ladro catturato in due giorni

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Arrestato martedì scorso per aggressione a pubblico ufficiale, il ventisettenne marocchino che nelle ultime settimane ha seminato il panico a Motta di Livenza, rimane in carcere, senza poter contare sulla condizionale, questo a causa dei comportamenti illegali reiterati nel tempo a danno della comunità mottense, tra cui il colpo alla macelleria islamica.

Solo il prossimo 9 settembre si ridiscuterà la sua posizione.

Dalla perquisizione successiva all’arresto è emerso il suo coinvolgimento nell’assalto alla macelleria islamica Bazar Amal di proprietà di un suo connazionale.

Nel borsello che lo straniero aveva con sé quando è stato fermato dai carabinieri sono state trovate svariate centinaia di euro e sulla base dei riscontri raccolti è stato ritenuto responsabile del furto avvenuto la notte del 19 agosto dopo l’effrazione di una porta a vetri, ai danni dell’esercizio commerciale gestito da Mostapha Jamghili.

La vetrina, quella notte era stata completamente distrutta, il tutto solo per prelevare il fondo cassa, poche centinaia di euro. Un furto commesso da chi stava cercando denaro per comprare alcolici al supermercato. Per entrare nel negozio il ladro ha probabilmente adoperato un oggetto contundente, una spranga o un altro arnese in grado di scassinare soprattutto la base dell’ingresso in vetro.

I carabinieri di Conegliano, intervenuti la notte stessa del furto hanno poi constatato che proprio quella notte, il 27enne ormai arcinoto aveva combinato altri guai, proprio nella stessa zona. Sono mesi che il ventisettenne rappresenta un incubo per commercianti e residenti, che quando lo vedevano aggirarsi per il centro, chiamavano le forze dell’ordine. Spesso ubriaco, e incline a perdere il controllo, ha dato più di qualche grattacapo in paese. Poche settimane fa era stato avvistato in centro mentre camminava sui tetti, in via Contarina.

Era stato poi fermato dai carabinieri e vigili del fuoco. In precedenza era stato però più violento, aggredendo clienti dei bar e gli stessi carabinieri. E poi aveva tentato di entrare nell’appartamento di un settantenne utilizzando degli attrezzi da scasso e scardinando il pannello in legno posto all’ingresso della porta, cosa che gli era costata un arresto

. Condotte che gli erano costate diverse denunce e una daspo urbano. Se n’era parlato anche in consiglio comunale, dove il sindaco Alessandro Righi aveva espresso le sue preoccupazioni. «L’uomo vive nell’illecito, ha commesso furti, violazioni di domicilio, ha ricevuto un avviso orale dal questore e un daspo urbano che lo avrebbe dovuto tenere lontano da Motta di Livenza, ma tutto questo non è bastato» questa la motivazione che ha spinto il giudice a tenere in carcere il marocchino, ora detenuto a Santa Bona.

Martedì la resistenza agli uomini in divisa gli è costata la libertà, con buona pace dei residenti, che hanno tirato un respiro di sollievo. —