Torneo durante la preparazione. Il Borgo taglia Caser. «Chiedo scusa»
«Un errore in buona fede. Tornassi indietro, non lo rifarei, come ho spiegato alla società».
Fa mea culpa Simone Caser, accettando al tempo stesso la decisione del Borgo Valbelluna di non confermarlo in rosa alla luce della partecipazione non autorizzata al torneo di Farra “Lino Comiotto”. Non avrebbe dovuto e potuto disputare le partite con il Real Burban calendarizzate sabato 10 e domenica 11 agosto, essendo un periodo di piena preparazione estiva in vista del campionato di Eccellenza. Peraltro, salvo qualche raro caso, i club sino alla Promozione non consentono ai giocatori di prendere parte ai tornei estivi a preparazione cominciata, specie se agli stessi vengono corrisposti rimborsi spese più o meno cospicui. Ciò per prevenire eventuali infortuni. Altri tempi, rispetto a quando c’erano ad esempio società della provincia che stoppavano appositamente la preparazione qualche giorno modo ai propri ragazzi di scendere in campo proprio a Farra.
Ciò in quanto era ritenuto il più significativo appuntamento calcistico estivo in provincia, guardando al livello tecnico sul rettangolo di gioco.
Adesso Caser andrà al Ponte Alpi in Seconda, anche se va trovata la formula burocratica per il trasferimento essendo il cartellino di proprietà della Dolomiti Bellunesi che lo aveva a sua volta appena prestato al Borgo.
Simone, cosa è accaduto?
«Degli amici del Real Burban mi hanno chiesto di disputare il “Comiotto” assieme a loro. Io non avevo ricevuto una precisa disposizione legata al poterlo fare o al non farlo da parte del club e mi ero basato sugli anni precedenti, quando veniva lasciata libertà decisionale, pur con l’accortezza di non farsi male. Però riconosco che avrei dovuto comunque per correttezza chiedere il permesso. Ho sbagliato e mi dispiace».
Tornassi indietro?
«Neanche a dirlo, declinerei l’invito. Mi sono giocato l’opportunità di ritagliarmi un ruolo importante in una categoria come l’Eccellenza. A un torneo in piena preparazione si può rinunciare…».
Cosa ti ha detto la società?
«Lunedì 12 ho parlato con il direttore sportivo Michele Chittaro, porgendo le mie scuse, dopo avergli spiegato che appunto non pensavo esistesse una disposizione precisa in tal senso. Lui mi ha spiegato che qualche altro ragazzo aveva chiesto se poteva o meno partecipare, a differenza mia. Poi, pur accettando le scuse, al tempo stesso mi ha fatto capire che dovevo arrivarci da solo e che veniva preso questo provvedimento».
Nel momento in cui si sbloccherà la questione burocratica del trasferimento, andrai al Ponte.
«Sto aspettando notizie. Al Borgo Valbelluna comunque auguro il meglio, ci mancherebbe. Sono al tempo stesso contento di approdare in granata, perché le ambizioni alla società non mancano. Inoltre conosco il mister, nonché altri dirigenti».