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Август
2024

Pompieri in servizio solo di giorno: la notte Grado rimane sguarnita

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GRADO Se l’incendio della lavatrice, l’altra sera verso le 18.30 in un’abitazione a Città Giardino, si fosse verificato dopo quell’orario, i Vigili del fuoco sarebbero dovuti arrivare da Monfalcone. A distanza di circa 25 minuti dall’allarme, quando ormai l’incendio avrebbe potuto divorare tutto, magari espandendosi. I commenti e la preoccupazione per questa problematica da parte quanti hanno assistito alle operazioni di soccorso non sono certo mancati.

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Infatti, per allungare il periodo di permanenza nell’isola, statistiche alla mano, il distaccamento estivo è attivo solo durante il giorno. Il turno dei Vigili del fuoco inizia nella sede di riferimento alle 8 e, il tempo di raggiungere Grado, l’apertura del distaccamento avviene circa alle 8.45. Lo stesso la sera: alle 19.15 si chiude per rientrare in sede per le 20.

L’accordo ha previsto l’apertura del distaccamento lo scorso 27 giugno, con la chiusura stabilita per il 4 settembre. Il servizio viene garantito grazie al sostegno della Regione che ha stanziato 70 mila euro all’anno sia per il 2024 e sia per le prossime due stagioni. Il Comune mette a disposizione la sede e si accolla i costi di gestione (circa 2.000 euro per luce, acqua, rifiuti, telefono, pulizie).

L’accordo è stato sottoscritto, come riporta lo stesso documento, per «l’opportunità di assicurare quale tutela di un primario interesse pubblico, considerato l’aumento esponenziale del numero di abitanti nel periodo estivo, un potenziamento del servizio di soccorso tecnico urgente ed altresì un servizio di salvamento con caratteristiche di professionalità ed efficacia omogenee, per quanto ragionevole, sull’intero territorio nazionale».

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Dunque, servizio più lungo ma solo diurno con i pericoli che possono capitare anche di notte insieme al rischio che l’intervento dei vigili del fuoco, giungendo quasi sempre da Monfalcone, si possa rivelare in buona parte vano.

È l’annoso problema della caserma dei vigili del fuoco. In passato a Grado erano presenti praticamente sempre considerata l’importanza turistica dell’isola ed un afflusso di persone durante tutto l’arco dell’anno. Nel 1972 era stata decisa la “sospensione temporanea” della caserma per consentire la ristrutturazione della vecchia sede o la realizzazione di una nuova. Non se ne fece nulla.

Dopo 27 anni di proteste e solleciti, il 16 luglio 1999 la stessa sede era stata riaperta, senza alcun intervento di sistemazione. In realtà, da diversi anni a questa parte è diventata un distaccamento estivo che inizialmente copriva l’intera stagione da maggio a settembre, 24 ore su 24. Oggi, invece, è ridotta a poco più di due mesi, a copertura diurna.

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Decisamente poco per un servizio pubblico da garantire ad una località come Grado, che fa registrare circa 1 milione e mezzo di presenze ed è distante da altre caserme dei Vigili del fuoco (Monfalcone, Cervignano o addirittura Gorizia), sempre con strade particolarmente trafficate. Una località che registra movimento turistico tutto l’anno e che non si riferisce solo all’isola in sé (tra l’altro Grado è considerata “isola minore”, quindi con tanti diritti non applicati).

Ci sono, infatti, anche le frazioni agricole di Fossalon (la più vasta dell’intera provincia di Gorizia) e Boscat e c’è la laguna dove è previsto l’intervento dei vigili del fuoco per eventuali soccorsi. Qui il problema è più serio, perché se qualcosa accade fuori stagione estiva, il tempo per raggiungere la laguna è evidentemente superiore ai 25 minuti impiegati ad arrivare a Grado.

Qualche anno fa, ricordiamo, erano stati stanziati dei contributi per creare un gruppo di vigili del fuoco volontari da destinare a Grado. I corsi erano stati effettuati, ma a sull’isola non s’era visto nessuno. Il Comune, inoltre, ha deciso di mettere a disposizione un’area di Valle Le Cove per la costruzione della nuova caserma, ma le domande rimangono le stesse: chi finanzierà l’opera? Tornerà ad esserci una presenza annuale