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Август
2024

Peste suina, altro allevamento contaminato: maiali abbattuti

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INVERNO E MONTELEONE. Sono saliti a nove gli allevamenti contagiati dalla peste suina africana. Il virus è infatti arrivato in un’azienda di Inverno e Monteleone, dove si contano circa 800 capi, in base agli accertamenti effettuati dall’Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna, sezione di Pavia.

«La positività – spiegano dall’Unità operativa veterinaria di Regione Lombardia diretta da Marco Farioli - è emersa a seguito della attività di sorveglianza intensificata presente in quella zona. Al momento non sembrano esserci movimentazioni di animali a rischio sia in entrata che uscita».

Già avviato il piano di “eradicazione della malattia” con l’abbattimento dei maiali ospitati nell’allevamento. Abbattimento che finora sta complessivamente riguardando 40.780 capi. Insomma questa nuova ondata sta falcidiando le aziende del comparto suinicolo, già profondamente segnate dai contagi di un anno fa. Se nel 2023 i suini allevati in provincia di Pavia erano 230mila, ora il numero è sceso a 110mila, con le associazioni di categoria che segnano in rosso il rischio che questa situazione comporti la scomparsa del settore in provincia di Pavia.

Intanto il Comune di Melegnano e quelli vicini del Sud Milano, San Giuliano Milanese, Locate Triulzi, Pieve Emanuele, Basiglio, Carpiano, Casarile, Cerro al Lambro, Lacchiarella, Locate Triulzi, Opera, San Zenone al Lambro e Vizzolo Predabissi, sono stati inseriti, dall'Ats di Milano, in zona di sorveglianza da Psa.

La decisione è arrivata dopo la scoperta di due nuovi focolai nel Pavese ma al confine con il Milanese. «Al 99% - sottolinea Beduschi - chi porta in questi allevamenti l'infezione è l'uomo, dopo aver violato aspetti igienico sanitari ormai imposti. Ci sono stati casi l'anno scorso, e poi anche quest'anno, tra Novara e Pavia dove qualcuno, e la magistratura sta indagando su chi possa essere stato, per negligenza o sottovalutazione ha portato questa malattia dall'esterno all'interno di questi allevamenti. Tutti gli allevamenti sono ora dotati di archi di disinfezione e di calzari sovrascarpe da indossare sempre. Non tutti hanno rispettato queste prescrizioni. E ci sono, così, già danni per decine di milioni di euro». E aggiunge: «Ora se si dovesse arrivare a interrompere l'esportazione soprattutto dei salumi si determinerebbe, solo per questo, un danno di 30 miliardi di euro: finirebbe in ginocchio tutto il settore agricolo. Bisogno quindi avere abbastanza morale per attenersi scrupolosamente ai dettami igienici stabiliti».