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Август
2024

San Vito, i consiglieri sospesi dal prefetto: «Ora si fermi l’ultimatum»

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Sospensione della procedura di ineleggibilità fino a che non arriveranno chiarimenti dal ministero dell’Interno. I consiglieri comunali di opposizione a San Vito, Paolo Brovedani, Silvia D’Arsiè De Sandre e Anna Rosa Martinelli, dopo aver incontrato il prefetto Antonello Roccoberton hanno depositato ieri mattina all’assemblea municipale la richiesta di fermare il conto alla rovescia.

Cioè di «sospendere gli effetti della deliberazione 9 del 6 agosto 2024, notificata il 13 agosto, e in particolare il termine di giorni 10» entro il quale i tre consiglieri chiamati in causa dal Comune (durante la gestione affidata al commissario) per i loro ricorsi sulla variante di San Vito dovrebbero rimuovere le cause di incompatibilità. Pagando delle quote di risarcimento di 144 mila euro al Comune, insieme ad altri 22 cittadini, e ritirando i ricorsi contro lo stesso Comune.

La richiesta formale è stata avanzata dai componenti dell’opposizione sulla base dell’impegno ottenuto dal prefetto di Belluno, incontrato mercoledì, di chiedere un parere interpretativo al ministero dell’Interno, «entro la corrente settimana, ciò anche nell’ottica deflattiva del contenzioso, scongiurando, la richiesta sospensione, l’attivazione di contenzioso contro la determinazione che dovesse dichiarare la decadenza dalla carica dei sottoscritti».

Il Comune si riserva di decidere nei prossimi giorni.

Nella lettere i tre consiglieri di minoranza informano che il prefetto Roccoberton, nel corso dell’incontro, «ha rappresentato che intende chiedere al ministero il parere di cui sopra e che ciò avverrà entro la corrente settimana».

I tre consiglieri ricordano, dal canto loro, che «l’efficacia ovvero l’esecuzione del provvedimento amministrativo può essere sospesa, per gravi ragioni e per il tempo strettamente necessario, dallo stesso organo che lo ha emanato ovvero da altro organo previsto dalla legge».

Il termine della sospensione è esplicitamente indicato nell’atto che la dispone e può essere prorogato o differito per una sola volta, nonché ridotto per sopravvenute esigenze, ricordano ancora i tre.

Se come ribadito dal sindaco Franco De Bon, appare indispensabile per la democrazia la presenza di una opposizione in un consesso rappresentativo come quello comunale, è opportuno – rileva ancora l’opposizione – ottenere il parere ministeriale. E nel frattempio «sospendere ogni determinazione che possa minare la democrazia partecipativa».

Dopo il deposito della richiesta, Anna Rosa Martinelli commenta, anche per conto dei colleghi di gruppo, che «a fronte della richiesta di parere rivolta al ministero dell’Interno dalla Prefettura, la decisione del consiglio comunale di non accordare la sospensione del termine di 10 giorni di cui alla deliberazione del 6 agosto, risulterebbe, implicitamente ma inequivocabilmente, atto contrario agli approfondimenti che la Prefettura ha ritenuto necessario svolgere (per il tramite del parere chiesto al ministero)». —

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