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Август
2024

Ancora in coma il pedone travolto a Trieste, altri indizi a carico dell’auto pirata

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TRIESTE Restano molto gravi le condizioni di Andrea Assaloni, il 57enne investito venerdì scorso, poco prima dell’una di notte in via Giulia, mentre rincasava dal lavoro. È ancora ricoverato in coma nel reparto di Terapia intensiva all’ospedale di Cattinara. Ha riportato diverse fratture e un importante trauma celebrale, venendo sottoposto a un delicato intervento.

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L’incidente

L’uomo, ricordiamo, era stato travolto sulle strisce da un’auto diretta a velocità elevata verso il rione di San Giovanni. Il conducente non si era fermato e non aveva prestato soccorso al pedone. In poche ore però la Polizia locale era riuscita a identificarlo. Si tratta di un operaio di 37 anni, che al momento nega le sue responsabilità, anche se a suo carico ci sarebbero diversi indizi. Gli elementi raccolti dalla Polizia locale e ora nelle mani del pm Pietro Montrone, che dirige le indagini, non lascerebbero infatti molti dubbi e non si limitano alle immagini catturate dalle telecamere della caserma della Guardia di finanza di via Giulia.

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Cameriere e volto noto in città

Assaloni, originario di Udine, si è trasferito a Trieste nel 2009. Fa il cameriere, è un volto noto in città anche per il suo impegno a sostegno di alcune battaglie, come quella per la chiusura della Ferriera. L’uomo ha una lunga esperienza professionale. Dopo aver lavorato per il ristorante Menarosti, da alcuni mesi era impegnato al Piccolo Kapuziner di via Torrebianca. Da lì la sera dell’incidente era uscito per tornare a casa, a piedi.

In via Giulia, all’incrocio con via Margherita, mentre stava attraversando la strada sulle strisce, è stato travolto da una Kia Picanto gialla.

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Segni inequivocabili

Grazie agli elementi forniti da alcuni testimoni, gli uomini del Reparto motorizzato della Polizia locale in poche ore sono riusciti a trovare l’automobile, parcheggiata nei pressi di piazzale Gioberti, a poca distanza dall’abitazione del 37enne. L’auto non è intestata a lui, ma alla fidanzata, in quei giorni fuori Trieste per lavoro. Il mezzo riporta i segni inequivocabili di quell’incidente. All’alba di sabato scorso, la Polizia locale ha suonato alla porta della sua abitazione. L’uomo ha negato le proprie responsabilità, negando di essere stato lui la notte prima alla guida di quella vettura.

I filmati delle telecamere

Ma le indagini della Polizia locale non si sono fermate alle immagini raccolte solo da una telecamera. Hanno ricostruito il percorso della Kia Picanto, via per via, raccogliendo non solo i filmati delle videocamere della caserma Aldo Oltramonti della Guardia di Finanza, ma anche quelli di altri dispositivi del sistema installato dal Comune di Trieste, e che negli anni è stato progressivamente rafforzato. È stato ricostruito passo passo quello che l’uomo ha fatto nelle ore precedenti all’incidente, sono state raccolte testimonianze e sembrerebbero non esserci dubbi sul fatto che alla guida di quell’automobile gialla – ora sotto sequestro – ci fosse proprio lui.

Ore di apprensione

La famiglia di Assaloni è stravolta e in apprensione per le condizioni di Andrea. Attende di ora in ora notizie dal reparto di Terapia intensiva, sperando in qualche segnale, anche minimo, di una ripresa.

Il 37enne invece è stato denunciato. Oltre all’omissione di soccorso, qualora le responsabilità dovessero essere confermate, dovrà rispondere anche delle gravi lesioni arrecate a Assaloni.

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