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Август
2024

Da Mugnai alle Olimpiadi: il Comune di Feltre premia Giuseppe Fent

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Gli altri ragazzini di Mugnai giocavano e calcio, mentre lui, Giuseppe Fent, si dedicava al tiro a segno al campo di tiro a ridosso del paese. Una passione trasmessa dallo zio Antonio De Girardi che ha permesso a Fent di trasformare la passione in una professione, prima da atleta e poi da commissario tecnico della nazionale di carabina. Sempre con la divisa dei carabinieri con il grado di maresciallo maggiore e la nomina a responsabile del settore tiro a segno e tiro a volo nel gruppo sportivo dell’Arma.

Rimpatriata di Giuseppe Fent con moglie e figli nella sua Mugnai e a Feltre per qualche giorno di meritata vacanza dopo il tour de force alle olimpiadi di Parigi dove ha visto un suo atleta sfiorare la medaglia nella carabina e conducendone altri due – entrambi carabinieri – alla conquista di un argento e bronzo nella pistola. E allora ecco un momento istituzionale, nella sala degli stemmi, dove l’amministrazione ha voluto ringraziare l’illustre concittadino consegnandogli un riconoscimento. Ad accogliere il commissario tecnico della nazionale l’assessore allo sport nonché suo vicino di casa a Mugnai Maurizio Zatta, il vicesindaco Claudio Dalla Palma, nonché i consiglieri comunali Mery Bee e Denis Zatta, che coltivano la passione per il tiro a segno.

È stato l’assessore Zatta a rispolverare l’aneddoto giovanile quando, appena quattordicenne, Giuseppe cominciava a tirare a segno, mentre gli altri giovani del paese si dedicavano soprattutto al calcio. Una scelta che si è rivelata vincente dal punto di vista umano, sportivo e professionale: «Sono rimasto a Mugnai fino a 24 anni», ha spiegato Fent, «e a 14 ho cominciato a sparare. Ora il limite è stato abbassato a 10 anni perché qui si usano le armi solo per sparare a bersagli di carta o elettronici. Questo sport mi ha fatto crescere tantissimo a livello interiore e aiutato a gestire i momenti di stresso che ciascuno affronta nella vita quotidiana».

A 24 anni la svolta: «Grazie ai risultati ottenuti sono entrato nel gruppo sportivo dei carabinieri dove ho vinto 17 titoli italiani nella carabina 300 metri e ho ottenuto un secondo posto al campionato europeo. Purtroppo non sono mai andato alle olimpiadi, ma dal 2010 sono entrato nel settore tecnico della nazionale , prima con la squadra juniores e dal 2021sono passato a commissario tecnico della nazionale maggiore diventando anche comandante del Centro sportivo dei carabinieri per il tiro a segno e tiro a volo. A Parigi ho avuto l’enorme soddisfazione di vedere Maldini e Monna, due giovani atleti che avevo cresciuto fin da juniores vincere l’argento e il bronzo nella pistola. Mi dispiace per Sollazzo che è arrivato quinto nella carabina, ma vi posso assicurare che è già difficile qualificarsi per le olimpiadi ed è ancora più difficile entrare nella finale a otto. Le medaglie sono solo tre, ma lui è stato fantastico. Abbiamo il vantaggio che il nostro sport è longevo e dunque potrà avere un’altra possibilità tra quattro anni a Los Angeles. Io continuerò a essere il commissario tecnico».

L’auspicio è che la presenza del campo di tiro a Mugnai, realizzato a suo tempo dagli alpini, possa avvicinare altri giovani come lo era allora Fent per farne altri campioni del futuro: «Mugnai è una delle poche strutture supersiti in provincia», sottolinea Fent insieme all’assessore Zatta. Quest’ultimo rilancia: «So che sono strutture non semplici da portare avanti. Ci sono dei bandi sull’impiantistica sportiva e invito il direttivo del Tiro a segno a elaborare una domanda per andare a pescare contributi».

«Il campo di tiro è nato con il 7° Reggimento e poi con gli alpini in congedo. A quel tempo era un campo all’aperto. Sono state le penne nere a erigere la struttura», ha spiegato lo zio di Fent, Antonio De Girardi, per quarant’anni consigliere del direttivo ora guidato da Mario Zattoni. «Attualmente ci sono 250 soci, ma una volta ce n’erano molti di più».

L’unicità della struttura di Mugnai è stata confermata dal vicesindaco Dalla Palma: «Speriamo si trovi il modo di attingere a contributi per adeguarlo e sistemarlo come merita».

Infine l’aneddoto legato al tiratore turco diventato virale per l’uso disinvolto di un semplice paio di occhiale e la mano in tasca: «Ha dato grande visibilità a livello mondiale alla nostra disciplina e per noi è una cosa positiva», il commento di Giuseppe Fent. Poi la foto di gruppo con amministratori, penne nere, il comnadante del Radiomobile Vagnozzi e i figli con un grande grazie per il riconoscimento ricevuto.r.c.