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Август
2024

Rapito e poi rilasciato in Libia:  indagato presunto capobanda

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Rapimento Calonego: c’è un indagato per sequestro di persona. Secondo il Raggruppamento operativo speciale Carabinieri – Reparto Antiterrorismo, il cittadino libico–norvegese Abd Rabh Khalid Attuye Kareyem potrebbe essere coinvolto nel rapimento in Libia del settembre 2016. In mano ai banditi finirono, oltre a Danilo Calonego, anche il collega Bruno Cacace, piemontese di Borgo San Dalmazzo, e un canadese. Nell’informativa del 27 novembre 2021, si spiega che l’indizio più importante risiederebbe in «una serie di operazioni economiche sospette, che dimostrerebbero disponibilità finanziarie apparentemente non giustificabili dalle fonti di reddito note». In poche parole, movimenti finanziari poco chiari e soprattutto al di sopra delle possibilità economiche del soggetto.

Le successive indagini, comunicate con l’informativa del 29 dicembre dell’anno dopo, hanno dimostrato che «effettivamente nell’arco temporale tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 l’attuale indagato ha introdotto in Italia ingenti somme di denaro, che gli hanno consentito di acquistare un appartamento, dove vive tuttora la sua famiglia. Secondo il pubblico ministero della Procura della Repubblica, Sergio Colaiocco, gli elementi raccolti finora non permettono di identificare gli autori del reato, di conseguenza ha chiesto l’archiviazione il 14 dicembre 2023. Non ci stanno i difensori di fiducia del 76enne originario di Sedico – Giorgio Azzalini e Jenny Fioraso di Dolomiti Legal – che hanno presentato opposizione, chiedendo nuovi accertamenti. Così, il giudice per le indagini preliminari degli uffici di piazzale Clodio ha fissato un’udienza per la discussione per il 13 dicembre.

I due legali partono proprio dalle note dell’Antiterrorismo. Nelle conclusioni, si legge che «non sono stati acquisiti elementi di diretta riconducibilità di tali somme al sequestro degli italiani Danilo Calonego e Bruno Cacace, pur confermandosi la circostanza temporale per cui la disponibilità delle stesse è successiva al sequestro», e questo è uno dei motivi da approfondire secondo gli avvocati.

Inoltre, dovranno essere adeguatamente esaminati gli elementi esposti nella conclusione della nota del 29 dicembre 2022, nelle quali si evidenzia che «in tutte le note Abd Rabh Khalid Attiye è indicato non soltanto come istigatore, ma anche come autore materiale di una vasta gamma di crimini, che va dalle minacce al saccheggio, dal sequestro di persona alle torture e, quindi, all’omicidio».

È necessario, inoltre, approfondire se l’iniziale pista “politica” possa essere collegata al gruppo di appartenenza del sospettato e degli altri soggetti individuati all’esito delle indagini internazionali, pertanto si chiede di sentire alcune persone informate sul fatti. Tra queste Salah Abd Rabh, fratello dell’unico indagato, a proposito della liberazione dell’ostaggio canadese.

«A parere di chi scrive, vi sono elementi utili alla prosecuzione delle indagini per l’individuazione dei soggetti responsabili del reato di sequestro di persona, anche in concorso, o di altro reato, eventualmente ritenuto sussistente», concludono Azzalini e Fioraso, che a dicembre saranno a Roma per sostenere le loro ragioni.

Il giudice capitolino potrebbe archiviare in maniera definitiva oppure disporre le nuove indagini richieste o ancora ordinare al pm la scrittura del capo d’imputazione.