Sinner assolto dall’accusa di doping (Cocchi, Ercoli, Azzolini, Martucci). Sinner ha superato ostacoli su ostacoli. E’ pronto per l’US Open (Bertolucci)
Sinner positivo e già assolto (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
Nell`aria si respirava ancora l`ebbrezza del trionfo a Cincinnati, prima che un placido pomeriggio di tarda estate fosse sconvolto da una notizia con la forza tellurica di un`esplosione vulcanica: Jannik Sinner, il numero uno del tennis mondiale, è risultato positivo a due controlli antidoping a marzo ma è stato assolto il 15 agosto perché la sostanza incriminata, il clostebol, uno steroide anabolizzante, è entrata nel suo corpo per via transdermale, cioè per contatto con uno spray che era sulle mani del fisioterapista durante un massaggio. Dunque in modo del tutto non intenzionale e all`insaputa del campione, il quale tuttavia, in virtù delle norme antidoping, ha la responsabilità oggettiva dei comportamenti dei membri del suo staff e quindi, seppur innocente, si è visto sottrarre i punti (400) e il montepremi (290.000 euro) della semifinale di Indian Wells, il torneo in cui venne effettuato il primo test. Per quattro mesi, dunque, il più forte giocatore del mondo è sceso in campo con lo spettro di una squalifica, e allora si spiegano probabilmente le convulsioni di Wimbledon o lo sguardo senza il fuoco sacro di Cincinnati, malgrado il successo. Tutto inizia il 10 marzo a Indian Wells, quando Sinner viene sottoposto dall`Atp a un controllo di routine in competizione dopo il match vinto contro Struff. Nelle urine del campione di San Candido vengono rilevate tracce infinitesimali (meno di un miliardesimo di grammo) di clostebol, uno steroide anabolizzante. Otto giorni dopo, Jannik viene testato una seconda volta sempre dall`Atp fuori competizione prima del torneo di Miami e l`evidenza non cambia. La prima positività viene comunicata al giocatore il 4 aprile e come prevedono le norme del Tadp, il regolamento antidoping del tennis, scatta l`immediata sospensione, cui si può fare appello presso un tribunale indipendente. Vinto l`appello, il 6 aprile Sinner può già tornare in campo e infatti giocherà a Montecarlo, che comincia due giorni dopo. La seconda positività gli viene notificata il 17 aprile e dura fino al 20, quando l`appello gli dà ancora ragione aprendogli le porte di Madrid che inizia il 22. In entrambe le occasioni, il giocatore sostiene che la contaminazione non è stata intenzionale e si è prodotta a sua insaputa.
Sinner non ha mai contestato i risultati dei test e la sua difesa si incentra sulla totale assenza di dolo. Dal 5 al 13 marzo Giacomo Naldi, il fisioterapista, si è curato un dito ferito con uno spray facilmente reperibile senza ricetta medica acquistato dal personal trainer Umberto Ferrara. Il farmaco aveva il clostebol tra i principi attivi, ma Naldi non lo ha mai saputo e quando ha trattato Jannik senza guanti ne ha toccato alcune abrasioni sul corpo, causando la contaminazione. Nel frattempo, l`indagine dell`Itia, l`Agenzia internazionale per l`integrità nel tennis, prosegue attraverso più di un interrogatorio al giocatore, sempre collaborativo, e ai membri del suo staff e con l`audizione di eminenti scienziati, fino a giungere alla conclusione che la versione fornita dal n.1 del mondo è assolutamente plausibile: si è trattato di una contaminazione accidentale e completamente involontaria. Con tutti i dati raccolti, Fida investe della vicenda un tribunale indipendente che dovrà emettere la sentenza definitiva. Il 1° agosto iniziano le udienze, a Ferragosto arriva il verdetto che conferma la tesi della non intenzionalità e dunque la piena innocenza di Sinner. Tuttavia si deve tener conto della responsabilità oggettiva prevista dalla normativa antidoping, secondo la quale un giocatore deve vigilare anche sui comportamenti dei membri del suo team: per questo a Jannik vengono cancellati i risultati di Indian Wells, nonché i premi vinti nel torneo e i punti. Così, da 9760, scenderà a 9360, rimanendo comunque davanti di 1900 punti rispetto ad Alcaraz, una distanza che non potrà essere colmata agli Us Open e almeno fino agli inizi di ottobre. E perciò Sinner può finalmente pronunciare parole di liberazione: «Ora mi lascerò alle spalle questo periodo molto impegnativo e difficile. Continuerò a fare tutto il possibile per garantire di continuare a rispettare il programma antidoping dell`Itia e ho un team intorno a me che è meticoloso nel proprio rispetto». Non è passato inosservato, tuttavia, che nella trasferta americana non fossero con lui né il personal trainer Ferrara né il fisioterapista Naldi. […]
Bufera doping, Jannik assolto (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)
AI risveglio dal trionfo di Cincinnati, un fulmine a ciel sereno si è abbattuto sul circuito ATP e sul suo numero 1 (ovviamente già a conoscenza dei fatti). «Ad aprile, Jannik Sinner è stato informato di essere risultato positivo a una traccia di un metabolita della sostanza Clostebol (meno di un miliardesimo di grammo) – si legge nel comunicato del giocatore – La contaminazione involontaria è avvenuta tramite il trattamento che ha ricevuto dal suo fisioterapista (Giacomo Naldi; ndr). Il suo preparatore atletico (Umberto Ferrara; ndr) ha acquistato un prodotto (il Trofodennin; ndr), facilmente reperibile in qualsiasi farmacia italiana, che ha consegnato al fisioterapista di Jannik per curare un taglio sul dito. Jannik non sapeva nulla di questo, e il suo fisioterapista non era a conoscenza del fatto che stesse usando un prodotto contenente Clostebol […] Ha trattato Jannik senza guanti e, stanti le varie lesioni cutanee presenti sul corpo di Jannik (soffre di dermatite psoriasiforme; ndr), ha causato la contaminazione involontaria. Un tribunale indipendente ha deciso che Jannik è innocente. Non ha colpa. Tuttavia, data la natura della responsabilità oggettiva delle regole antidoping, accetta di perdere i punti e il montepremi di Indian Wells, dove è stato effettuato il test». Le domande abbondano ed è obbligatorio fare ordine. È certo che l`altoatesino è stato scagionato, rimarrà n.1 del mondo, potrà giocare gli US Open e perderà solo i 400 punti e il montepremi (300.000 dollari) di Indian Wells, torneo nel quale i campioni del 10 e 18 marzo sono risultati positivi. I test hanno portato alla luce la presenza nell`atleta di metaboliti del Clostebol. Tipicamente impiegato per la rigenerazione del tessuto cutaneo, il Clostebol trova una diversa valutazione nel contesto sportivo: è un anabolizzante proibito. La sua azione non si limita a facilitare la crescita muscolare e a abbreviare i tempi di recupero; spinge anche alla produzione di globuli rossi, aspetto cruciale per chi affronta sforzi fisici prolungati. Nella sentenza viene però evidenziato che «le piccolissime quantità non avrebbero avuto alcun effetto rilevante di doping o di miglioramento delle prestazioni». […] Sinner ha fornito prove della sua assenza di colpa o negligenza, un fattore cruciale. È stato stabilito che non fosse a conoscenza dei seguenti fatti: a) Ferrara avesse il Trofodermin; b) Il Trofodermin contenesse una sostanza proibita; c) Naldi avesse usato il Trofodermin per trattare il proprio dito tagliato. «Mi lascerò alle spalle questo periodo impegnativo e profondamente sfortunato – ha commentato Jannik – Continuerò a fare tutto ciò che posso per rispettare le regole antidoping». […]
Sinner più forte di tutto. “Periodo triste alle spalle” (Daniele Azzolini, Tuttosport)
Faccia da poker d`ordinanza, ma con l`Etna in testa e i pensieri roventi come lava. Vita da Sinner… Un esame via l`altro, dove perdere di tanto in tanto sarebbe un diritto che però non può essere preso in considerazione. Solo le vittorie hanno un valore salvifico, ma quelle sul campo sono le più facili da ottenere, mentre ve ne sono altre che vanno ottenute combattendo ai confini della realtà, con armi improprie e avvocati in gamba mentre l`ansia ti stringe alla gola. Lo scopriamo oggi, e la notizia è di quelle che cambiano il senso a tutto ciò che è avvenuto negli ultimi mesi, nei quali Jannik di sicuro è stato costretto a dividersi tra stati d`animo talmente diversi che riscoprirlo sorridente mentre alza il terzo trofeo Mille della carriera, a Cincinnati, vale più di un trionfo, più di un primato in classifica. Anche più di una vittoria nello Slam. Si è trattato di un confronto aspro, posso comprenderlo solo ora. Con avversari accaniti, e con le fragilità di un fisico che sembra ancora alla ricerca di un compromesso tra la propria primavera e gli sforzi richiesti da un`attività professionistica che vive di un calendario inesorabile. Ma anche con un`accusa di quelle che ti bloccano il respiro e ti portano via la testa, di cui si è saputo solo ieri, nel giorno in cui essa è finalmente caduta, dissolvendosi. Era un`accusa di doping… Animo gente, Sinner ha vinto anche lì. È successo a marzo, durante il torneo di Indian Wells, leggo dal comunicato diramato dal centro stampa sotto l`insegna della volpe, il simbolo che JS appone su tutto ciò che lo riguarda, affari immobiliari compresi. È una lunga storia… I personaggi sono Sinner, il suo fisioterapista, il suo preparatore atletico e l`Itia, l`International Tennis Integrity Agency. Durante il torneo in California Jannik fa un test di ordinanza, ma ad aprile viene informato di essere risultato positivo a un oligominerale di un metabolita del Clostebol, uno steroide, dunque una sostanza ritenuta dopante. C`è un dato che evita un`accusa formulata per vie dirette, con tutti i crismi di una sentenza già in divenire. La presenza del Clostebol è minima, un`ombra appena: un miliardesimo di grammo, anzi meno. L’Itia, come d`uso, chiede informazioni, e lo fa in silenzio, probabilmente convinta che un caso conclamato di doping avrebbe portato alla luce ben altri parametri. Ma occorrono prove utili a scagionare Sinner. Si vivono ore palpitanti nello staff di JS, il rischio di stress è forte, perché tutti sono chiamati a frugare nelle rispettive memorie, per portare alla luce qualsiasi informazione utile. E c`è da affrontare anche la normale attività sul circuito, sulla quale d`improvviso si stende impietosa la coltre di un infortunio grave e non previsto, all`anca, che rende affannate le tappe successive. I ritiri a Madrid, poi a Roma, le visite al JMedical della Juventus per venire a capo del problema (voci insistenti dicono sia connaturato al fisico dell`atleta, e se ne possa venire a capo solo con il tempo), poi il Roland Garros, affrontato con appena cinque giorni di preparazione. Ma l`anca alla fine si acquieta (anche se tornerà a farsi sentire proprio durante il torneo di Cincinnati), e anche Sinner vede la luce. Tutti i prodotti farmaceutici utilizzati nel periodo sono stati rivisti nell`ottica della ricerca utile all`Itia, ed è saltato fuori che uno di questi potrebbe avere svolto la sua parte nella vicenda Clostebol. Si tratta di un farmaco da bancone, comune in tutte le farmacie italiane, acquistato dal preparatore atletico per il fisioterapista, che si era ferito a un dito. Possibile? Sì, è così, quel farmaco contiene ciò che si sta cercando. Il fisioterapista, inconsapevole, l`ha utilizzato poi ha eseguito su Sinner dei trattamenti senza guanti, e quell`ombra di Clostebol è transitata da una ferita all`altra, delle molte che rappresentano la norma nel fisico di un tennista, per solito martoriato da vesciche di ogni tipo. È la spiegazione. L’Itia ne prende atto: contaminazione involontaria. Con l`aggiunta in positivo della collaborazione totale offerta da Sinner e dal suo staff, e dall`accettazione completa dei regolamenti vigenti. C`è un dazio da pagare, là dove viene punita la disattenzione che ha innescato così tanti mesi di incertezza. Quel farmaco non andava acquistato né utilizzato. Sinner (responsabile di tutto ciò che accade nel suo staff, pur essendo inconsapevole, dice il regolamento) pagherà restituendo i dollari (300 mila) e soprattutto i punti della semifinale conquistata a Indian Wells. Quattrocento in tutto. «Mi lascio alle spalle questo periodo difficile e profondamente sfortunato. Continuerò a rispettare le regole comuni, come ho sempre fatto, e ringrazio il mio staff per la meticolosità con la quale ha interagito in questo caso». È la dichiarazione di Jannik apposta a sigillo del comunicato. L’avvocato che l`ha seguito, Jamie Singen aggiunge che «le regole antidoping devono essere molto rigide per essere efficaci. Purtroppo, occasionalmente, atleti del tutto innocenti vengono coinvolti. Non c`è dubbio che Jannik sia innocente in questo caso». […] Mi chiedo se gli ultimi tre giorni nella vita di Jannik Sinner possano essere d`insegnamento per chi ama esprimere frettolosi giudizi ammantandosi della bandiera della superficialità e del pressapochismo, e convincere anche i più restii ad attendere che tutto prenda forma definitiva, prima di essere costretti a battere in ritirata. Hope is the last to die, la speranza è l`ultima a morire. Anche perché può essere suffragata da eventi che, rivisti nell`ottica di quanto si è saputo, assumono un valore quasi miracoloso. Come la vittoria a Cincinnati su Tiafoe, conquistata – è il caso di dirlo – contro tutto e contro tutti. […] Una prova di grande devozione allo sport che Sinner presiede, quella di Cincinnati, tanto più considerando il successo in semifinale su Zverev, quasi il convitato di pietra in questa stagione miracolosa del ragazzo dei monti, che prese le mosse proprio dalla sconfitta con il tedesco (mai più incontrato fino a Cincy) agli US Open di un anno fa. E che dà nuovo slancio a JS verso lo Slam americano, in scena da lunedì prossimo. Sinner vi giungerà finalmente spensierato. Anca permettendo…
Il caso Sinner, positivo e scagionato (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)
Come ti rovino, comunque, la festa. Subito dopo il trionfo al Masters 1000 di Cincinnati e quindi il nuovo sprint del primo numero 1 italiano del tennis che marcia così deciso verso l`ultimo Slam stagionale da lunedì agli US Open, l`Agenzia internazionale indipendente per l`integrità del tennis (ITIA) ha annunciato di aver ufficialmente prosciolto Jannik Sinner dall`accusa di doping, cioè di aver volontariamente assunto sostanze dopanti, il Clostebol. Come risulta da due diversi test effettuati nel marzo scorso, durante il torneo di Indian Wells. La sentenza del tribunale Indipendente londinese “Sport Resolutions”, datata 15 agosto, si compone di ben 33 pagine e svela un segreto che il clan Sinner ha tenuto nascosto ai media, malgrado due suoi importanti membri siano spariti da tempo dalla scena. Secondo l`indagine, l’altoatesino non è stato negligente nel Programma antidoping (TADP). “Il 10 marzo, Sinner ha fornito un campione che conteneva uno steroide anabolizzante, il Clostebol, anche se in concentrazione minima, appena un miliardesimo di grammo. Ed è risultato positivo anche dopo il secondo prelievo, il 18 marzo“. Un`accusa che prevede 4 anni di squalifica. Da prassi, dopo ogni test positivo gli è stata inflitta automaticamente una sospensione provvisoria dall`attività, il 4-5 aprile e il 17-20 aprile, che però Sinner ha contestato con appello urgente ottenendo così di continuare a giocare i tornei, rivolgendosi a un tribunale indipendente Sport Resolutions (la società privata che supervisiona i casi doping). Il tribunale ha ritenuto credibili, plausibili e veritiere le spiegazioni dei fatti che hanno portato la positività dell`atleta. Il 13 febbraio, il preparatore atletico dell`altoatesino, Umberto Ferrara, ha acquistato presso una farmacia di Bologna uno spray per curare le ferite , il “Trofodermin”, medicinale che in Italia non necessita di ricetta, pur contenendo il Clostebol, cioè la sostanza dopante, compresa nell`elenco proibito della World Anti-Doping Agency (WADA), poi rinvenuta nei campioni prelevati su Sinner. E a Indian Wells, il fisioterapista del team, Giacomo Naldi, l`ha utilizzata. Insieme a Ferrara, ignaro che contenesse il principio attivo vietato. Naldi in particolare l`ha utilizzata su alcune ferite che si era praticato alla mano proprio curando Sinner: sostiene di essersi tagliato con il classico tronchesino usato per i calli durante un trattamento al piede di Jannik. Su suggerimento di Ferrara, Naldi si è così curato per più giorni usando il Trofodermin senza controllare etichetta e contro-indicazioni. E dal 5 al 13 marzo ha massaggiato più volte il giocatore, con trattamenti prolungati. Senza guanti. Questa circostanza, unita al fatto che l`atleta avesse alcune ferite aperte – soprattutto ai piedi – ha portato alla contaminazione e alla positività all`antidoping. A salvare Sinner è stata comunque la minima quantità di sostanza vietata riscontrata nell`atleta. Nel campione del 10 marzo 2024 sono stati rivelati metaboliti del Clostebol per 86pg/mL, una quantità infinitesimale, e in quello del 18 marzo ne sono stati rivelati ancora meno, 76pg/mL. I tre medici chiamati in causa, il professor Jean-Francois Naud, il dottor Xavier de la Torre, e il professor David Cowan si sono così espressi a favore della tesi della difesa. Con l`ultimo che ha dichiarato: «Anche se la somministrazione fosse stata intenzionale, l`ammontare minimo di sostanza somministrata non avrebbe avuto alcun effetto dopante, aiutandolo a migliorare la performance e per questo non c`è un`evidenza a sostenere qualsiasi altro scenario». […]
Sinner ha superato ostacoli su ostacoli. E’ pronto per l’US Open (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)
Fatti e non parole. Questo il motto di Jannik Sinner, che sfrutta una migliore condizione fisica rispetto a una settimana fa e trionfa di forza e di tutto contro l`americano Frances Tiafoe nella finale del Masters 1000 di Cincinnati. Un importantissimo segnale in vista dell`Us Open. Eppure anche se Jannik frequenta il circuito da cinque anni, insieme alle vittorie e ai trofei vinti periodicamente e per svariati motivi (siamo già al quinto torneo stagionale conquistato, primo italiano a vincere a Cincinnati), escono critiche e scetticismo nei suoi confronti. Non basta insomma essere numero 1 al mondo, con largo margine sugli inseguitori più prestigiosi e temibili, per convincere i più maliziosi. Ma Jannik, per fortuna, non si fa condizionare dalle critiche e tira dritto verso i suoi obiettivi, attraverso il lavoro, la forza mentale e il cuore, riesce a restare fuori dalle polemiche e dai guai fisici migliorando il rendimento e le prestazioni giorno dopo giorno, torneo dopo torneo, settimana dopo settimana. L`avvicinamento allo Us Open di New York, ultima prova del Grande Slam e di un 2024 che lo ha visto trionfare agli Australian Open di Melbourne, è avvenuto dunque nel mondo migliore, attraverso partite toste, piene di trappole, giocate punto a punto e contro avversari di ottimo livello. Il miglior modo per presentarsi all`appuntamento di Flushing Meadows con tutti gli occhi puntati addosso. Ancora una volta nei momenti topici è emersa tutta la sua potenza, la classe cristallina e i set portati a casa con il tie-break, altro importante segnale tecnico: sono l`esempio più lampante della grandezza di questo Sinner di agosto. Preoccupa, invece, il linguaggio sofferente del corpo. Non sappiamo se il patimento all`anca sia solo un semplice fastidio o se tutto ciò non nasconda qualcosa di più serio per il nostro campione che ha dovuto saltare i Giochi di Parigi. Certo, la lunga strada da percorrere nelle partite al meglio di tre set su cinque a New York non permetterà deviazioni o percorsi in discesa, ma richiederà una condizione fisica semplicemente impeccabile. […]