Opera in tre Atti | I movimenti di Empoli-Monza
Lento
Un punto guadagnato o due punti persi? L’ardua sentenza non spetta fatalmente ai posteri ma, più pragmaticamente, alle prossime gare dei ragazzi di mister Roberto D’Aversa. Tutt’altro che semplici per la verità. Il dubbio amletico ha occupato i pensieri dei tifosi nell’immediato post-match e all’indomani del pareggio interno contro l’attendista e sonnolento Monza di Alessandro Nesta. La certezza è che, ai punti, l’Empoli avrebbe maggiormente meritato l’intera posta, al cospetto di un avversario più preoccupato prudentemente a non inciampare al debutto che a imporre le proprie qualità. Quelle qualità che, parzialmente, sono riusciti a mettere in mostra Fazzini e compagni: solida tenuta difensiva, centrocampo accorto e ordinato, spunti interessanti in attacco. Niente di trascendentale per carità ma un piccolo squarcio di luce gettato agli albori di un campionato che deve ancora esprimere rapporti di forza più veritieri e gerarchie più consolidate.
Adagio
E’ vero. 90 minuti sono troppo pochi per emettere giudizi. Lo erano anche un anno fa di questi tempi, quando l’Empoli del confermatissimo mister Paolo Zanetti sbandò paurosamente al debutto sul terreno amico al cospetto di un modesto Verona. Eppure la gara inaugurale del torneo 2024/2025, il quarto storico consecutivo in serie A per la società di Fabrizio Corsi, ha offerto risposte decisamente più confortanti. Non tanto perché stiamo parlando di un pareggio anziché di una rovinosa sconfitta interna, quanto perché l’Empoli, al netto di una rosa che deve essere ancora perfezionata per attenuare evidenti carenze, in particolare sulla linea mediana, ha saputo tenere il campo mettendo in mostra una precisa fisionomia e un progetto tattico credibile. Manca un pizzico di qualità e di verticalità di gioco a centrocampo ma il tempo per introdurre i necessari correttivi c’è e non va assolutamente vanificato.
Allegro
L’impressione è che il neo diesse Roberto Gemmi abbia lavorato con oculatezza in estate mettendo a disposizioni profili individuali migliorativi rispetto a un anno fa e funzionali al piano generale azzurro. Nello stesso tempo Mister D’Aversa, nelle due gare ufficiali con Catanzaro in Coppa Italia e Monza in campionato, ha dimostrato di essere in grado di migliorare la qualità di gioco degli azzurri senza disperdere l’aspetto più positivo emerso nella complicatissima stagione scorsa conclusasi trionfalmente: la compattezza difensiva. Si riparte da una solida e equilibrata difesa a tre, in grado di concedere pochi spazi agli avversari, supportata da due laterali di spinta, generosità e contenimento. Davanti l’ex brianzolo Lorenzo Colombo dà l’impressione di aver sensibilmente incrementato la qualità del terminale d’attacco, imprescindibile punto di riferimento per favorire inserimenti e soluzioni offensive più efficaci. Sebastiano Esposito ha numeri e stoffa per diventare un potenziale crack della stagione mentre Jacopo Fazzini, investito dei titoli da leader tecnico della squadra, è destinato giocoforza a sentirsi maggiormente responsabilizzato. La sensazione è che anche, se non soprattutto, attraverso la sua crescita tecnica e caratteriale, passi gran parte del destino degli azzurri.
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