L’armatore della motonave Adriatica rilancia: «Noi pronti entro la settimana»
TRIESTE Pierfilippo Vidali, l’armatore veneziano di Adriatica, la motonave al servizio della rotta Lignano-Grado a cui è stato imposto uno stop a ridosso di Ferragosto dalla Capitaneria di Porto di Trieste per 27 irregolarità, è convinto che «entro la fine della settimana» tutte saranno sanate.
Inclusa quella che un paio di giorni fa sembrava un ostacolo che avrebbe potuto tenere ferma l’imbarcazione fino a fine stagione, forse per un anno: la mancanza del battello di emergenza, una prescrizione mai rilevata prima nei precedenti accertamenti svolti.
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Il presidente e legale rappresentante del Consorzio Vidali group, realtà che opera principalmente tour turistici nella Laguna di Venezia ma che in Friuli Venezia Giulia ha vinto due gare d’appalto per i servizi marittimi di trasporto pubblico locale, mette però le mani avanti sul ripristino del servizio prima della fine della stagione turistica: «Vediamo che cosa succederà nell’ispezione, io ho già chiesto un appuntamento».
Entrambe le tratte in carico a Vidali in Fvg sono ora ferme: la Trieste-Grado, servita dall’Audace, è garantita da un bus sostitutivo in seguito al sequestro del natante dopo che ha rischiato l’affondamento con 81 passeggeri a bordo il 12 giugno. La Grado-Lignano ha subito uno stop in seguito a controlli che l’armatore ritiene «vessatori», perché volti a confermare documenti già in corso di validità.
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E da questi controlli è scaturita anche una maxi-multa da 9.296 euro. Multa che l’armatore contesta e ritiene sia dovuta a «vecchie acredini con l’ispettore» salito a bordo, e annuncia: «Farò ricorso e mi riservo di querelarlo». Sul verbale della multa si legge: «Durante la visita per l’estensione della navigazione e conseguente rinnovo delle annotazioni di sicurezza della Adriatica non erano presenti a bordo i piani previsti dall’art. 35 del Dpr 435/1991», una violazione che prevede una «sanzione amministrativa da 1.549 a 9.296 euro». Si tratta di disegni tecnici e piani di sicurezza che mostrano l’ubicazione dei salvagenti e delle uscite di sicurezza in caso di emergenza.
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Disegni che Vidali ha ma «semplicemente non sono a bordo», una mancanza già rilevata nella visita a Lignano Sabbiadoro dell’ente di certificazione navale Rina del 5 agosto. Nel documento di Rina si legge: «Entro il termine proposto dall’Autorità marittima, comunque non oltre il 5 settembre devono essere disponibili a bordo». Vidali quindi attacca: «Posso essere multato per questo dal 6 settembre, non il 13 agosto». E aggiunge: «In presenza di testimoni ho esibito la cartellina contenente i piani dell’articolo 35 ma l’ispettore contestava di non averli visti. Li invierò via Pec il giorno prima della scadenza, cioè il 4 settembre».
Tornando alle 27 irregolarità, Vidali fa sapere che oggi «arriverà il gommoncino» dello stesso modello usato in altre motonavi che operano nel Golfo come battello di emergenza, e «chiederò al progettista come installarlo e fissarlo a bordo». Si tratta di un’imbarcazione priva di gru e molto più leggera di quanto temesse, quindi auspica che non sia necessario rifare tutti i documenti della nave, procedura che avrebbe rischiato di tenerla ferma per un anno. «È un canotto da 4 persone, non so a che cosa può servire in un’emergenza quando ho quattro zattere da 50 persone a bordo, ma dura lex sed lex, ho assolutamente intenzione di adeguarmi».