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Август
2024

Picchia la madre di 89 anni: arrestato 

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Nel dicembre del 2010 aveva cercato di dare fuoco alla madre, cospargendola di benzina. Inizialmente arrestato per tentato omicidio, l’uomo fu poi condannato a 10 mesi per minacce aggravate. A distanza di 14 anni, G.Z., 56 anni di Vittorio Veneto, ci è ricascato. Nonostante sul suo capo pendesse la misura del divieto di avvicinamento, l’anziana madre l’aveva tacitamente riaccolto a casa. Purtroppo, però, l’uomo l’ha ripagata con l’ingratitudine. Sabato, in preda agli effetti di sostanze stupefacenti, ha aggredito selvaggiamente la madre di 89 anni tanto da rendere necessario l’intervento del 118.

L’allarme

I carabinieri l’hanno quindi arrestato per maltrattamenti in famiglia. L’uomo ora è rinchiuso nel carcere di Santa Bona a Treviso, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.

La richiesta di aiuto è stata fatta sabato sera da alcuni vicini di casa, allarmati dalle urla che arrivavano dalla casa dell’anziana donna. Quando sono arrivati sul posto, i sanitari hanno trovato l’anziana a terra, piena di lividi. Sul posto c’era anche il figlio, che aveva il divieto di avvicinamento all’abitazione della madre, proprio per i suoi precedenti. Stando a quanto s’è appreso, l’anziana donna l’aveva riaccolto tacitamente in casa.

Il divieto aggirato

Le spezzava il cuore non poter dare una mano al figlio, che in passato l’aveva addirittura cosparsa di benzina per darle fuoco. Anzi, fu proprio la sua testimonianza a ridimensionare quel grave fatto di cronaca e ad essere determinante per una sentenza di condanna mite.

Il fatto risale al 22 dicembre del 2010. Dopo l'ennesimo litigio scoppiato per questioni di denaro, l'uomo, mentre la madre si trovava nella camera da letto, aveva sfondato la porta, l'aveva cosparsa di benzina e aveva minacciato di darle fuoco. La donna, piemontese d’origine, ancora in sottoveste e a piedi scalzi era riuscita a trovare rifugio da una vicina ma, giunti i carabinieri, non aveva voluto sporgere denuncia contro il figlio.

Il precedente

«È buono d'animo, pronto ad aiutare gli altri, ma quando beve - lo aveva giustificato - perde la testa. Non voleva farmi male a vederlo con la tanica in mano mi sono preoccupata e sono scappata da una vicina. Dovevo chiamare subito mia figlia. Lo avrebbe calmato».

Nell’agosto del 2012, fu denunciato dai vigili urbani di Vittorio Veneto per porto abusivo di armi dopo essere stato sorpreso a girare armato di accetta ai giardini della stazione. G.Z. con l’arma si scagliava contro alberi e panchine. In mano teneva anche una chiave inglese terrorizzando le persone che incrociava. Anche in quel caso, l’uomo era in preda ai fumi di alcol e droga.