Due auto incendiate nella notte a San Zenone: si segue la pista del dolo
Un’altra notte di fuoco, in provincia di Treviso. Altre due automobili distrutte da un rogo. E in questo caso più che mai è concreta l’ipotesi del dolo. Se i roghi notturni, sono sempre sospetti, in questo caso a dare forza alla pista dell’atto volontario, è stata una tanica, trovata nei pressi dei due mezzi, una Volvo e una Bmw, che è stata posta sotto sequestro.
Siamo in via San Lorenzo a Liedolo di San Zenone degli Ezzelini. Sono passate da pochi minuti le 4 della notte tra sabato e ieri quando gli abitanti della zona si risvegliano dal rumore degli scoppi dei finestrini e degli pneumatici di due auto. Le fiamme partono da una Bmw, posteggiata sotto la tettoia di un’abitazione di un autotrasportatore che vive nel quartiere. Le fiamme che, negli automezzi si diffondono rapidamente, grazie anche al carburante contenuto nel serbatoio, raggiungono presto la Volvo XC60 che è posteggiata davanti.
Quando sul posto arrivano i vigili del fuoco, le fiamme avevano già completamente avvolto la Bmw e oltre la metà della Volvo. I una ventina di minuti i pompieri hanno domato le fiamme, poi hanno proseguito l’intervento per oltre un’ora per mettere in sicurezza la zona.
Fin da subito, s’è fatta largo l’ipotesi dell’atto doloso, vista l’ora tarda in cui è avvenuto il fatto. Ipotesi che è diventata ancora più concreta quando, nei pressi del luogo dell’incendio, è stata trovata una tanica, che è stata poi oggetto di sequestro.
«Effettivamente - racconta la proprietaria delle auto - è stata sequestrata una tanica. Non capisco il motivo. Non c’è davvero alcuna ragione di avercela con noi. Mio marito è un autotraportatore e nessuno può avercela con lui». All’inizio della scorsa settimana, un altro rogo di origine dolosa è avvenuto a Quinto, nell’hinterland di Treviso, dove alcune auto so no andate a fuoco nel piazzale esterno di una carrozzeria. Il proprietario, un kosovaro, era già stato bersaglio di minacce da alcuni connazionali.