Ulss 1 bussa alla Regione: «Secondo elisoccorso anche d’inverno»
L’11 agosto sulle montagne bellunesi hanno operato contemporaneamente quattro elicotteri per soccorrere escursionisti feriti: Falco 1 e Falco 2, l’eliambulanza di Treviso e quella di Bolzano. Il secondo elicottero in servizio quotidianamente si è rivelato prezioso in questa estate di boom turistico sulle Dolomiti. Lo sarà anche in inverno, altra stagione clou: il commissario dell’Ulss 1 Giuseppe Dal Ben ha già pronta la richiesta. «Faremo una sperimentazione, per poi valutare la stabilizzazione di questo servizio».
Dottor Dal Ben, sono state, queste di ferragosto, giornate molto intense per gli ospedali dell’Ulss Dolomiti, con un boom di accessi. Com’è stata la risposta del sistema sanitario?
«Gli ospedali e il personale sono stati pronti, efficienti, efficaci. Ci eravamo preparati per tempo, consapevoli che ci sarebbe stato un grande afflusso di turisti nel nostro territorio, mettendo in campo una serie di progettualità e di azioni tese all’accoglienza dei villeggianti ma anche ovviamente a dare risposte ai residenti».
Come avete agito?
«Su due linee: quella della prevenzione e della promozione della salute (un esempio è il progetto “Rifugi sani e sicuri”), e quella della cura, con lo sviluppo della rete di urgenza-emergenza con i due mezzi per l’elisoccorso, il rafforzamento dei Pronto soccorso, della guardia turistica, di tutta la rete».
Ora guardiamo alla stagione invernale. Come vi state organizzando?
«Abbiamo l’esperienza dello scorso anno, la metteremo a frutto. Anche l’inverno è una stagione molto importante sotto il profilo turistico, anche se dobbiamo considerare che oramai sono poche le stagioni “morte”. La presenza turistica è articolata da marzo a ottobre, e da dicembre a marzo, possiamo dire che si sviluppa su tutto l’arco dell’anno. Per la stagione invernale continueremo a sviluppare la rete di urgenza-emergenza, con più mezzi a terra, la valorizzazione del mondo del volontariato che è prezioso in un territorio come il nostro, l’aumento dei posti in dialisi perché i turisti hanno bisogno anche di servizi come questo. E il secondo elicottero».
Falco 2 anche per la stagione invernale, quindi?
«Ho pronta e sto per spedire la richiesta alla Regione e alla ditta che deve preparare il mezzo. L’idea è di averlo in servizio nel periodo fra il 7 dicembre e il 7 gennaio, e poi nel mese di febbraio».
I periodi di maggiore afflusso turistico. In effetti la seconda eliambulanza si è rivelata indispensabile quest’estate.
«È stata preziosa, e ormai nella mente di tutti è considerata una cosa stabile. Faremo una sperimentazione in inverno, per poi decidere di stabilizzare il servizio. L’attività di elisoccorso è stata continua, incessante, ci sono stati anche quattro mezzi in servizio contemporaneamente. E noi siamo ovviamente sempre a disposizione per dare una mano dove necessario, con i nostri mezzi».
Falco 2 sarebbe importante anche nel 2026, quando la nostra provincia ospiterà le Olimpiadi invernali. Come state lavorando in vista dell’appuntamento che ci attende?
«Abbiamo l’esperienza maturata con la Coppa del mondo di sci alpino. Un evento limitato a pochi giorni, ma che ci ha permesso di testare la rete sanitaria in occasione di grandi eventi sportivi. Faremo tesoro di quell’esperienza, all’interno del piano regionale che si sta sviluppando per le Olimpiadi, e nel quale noi siamo uno degli attori. Sarà importante testare quel piano con la Coppa del Mondo 2025, ma siamo sicuri di poter garantire una rete sanitaria efficace».
Cosa prevede questo piano? Parliamo di potenziamento dei Pronto soccorso per esempio?
«Cercheremo di potenziare i Ps di Pieve di Cadore e Agordo, di sviluppare Belluno e Feltre, di garantire maggiore presenza di personale sanitario e mezzi a terra».
State valutando anche di garantire più medici di base per i turisti e per le Olimpiadi?
«Sarebbe importante potenziare anche quel servizio, compatibilmente con i numeri che abbiamo. Il problema è trovare i medici».
Con le Olimpiadi un ruolo strategico lo avrà il Codivilla Putti a Cortina. Come dovrà operare quella struttura?
«Oggi a Cortina si sta sviluppando un progetto che garantisce un punto di primo intervento, un attività di medicina internistica e di diagnostica. Vedremo che ruolo dare al Codivilla e al Putti per i Giochi Olimpici. Tutto il tema olimpico gira attorno alle esigenze che dovranno essere soddisfatte, ci diranno cosa sarà necessario e ci muoveremo di conseguenza».