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Август
2024

È un’Ivrea aperta per ferie: «Sta cambiando la mentalità»

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IVREA. La conta dei negozi non mente. Si fa prima a censire i cartelli “chiuso per ferie”, che non a focalizzare l’attenzione sulle insegne accese. Partendo da piazza Lamarmora e Borghetto: aperta la panetteria, aperto il negozietto di alimentari, aperti cinque bar spingendosi fino al Lundogora, dove due locali prenderanno servizio per gli aperitivi serali e a seguire. Aperte tra Rondolino e avanti verso via Palestro la pasticceria storica e le gastronomia, e ancora i tre bar e la pizzeria di piazza Nazionale. Anche in via Circonvallazione e corso Garibaldi si trovano locali in cui mangiare un boccone o comprare la pasta fresca. A colpire è il fatto che siano in attività anche i negozi di abbigliamento, così chi vuole può ancora approfittare dei saldi. Tralasciando i noti punti deboli di Ivrea, in primis via Jervis (cuore Unesco), dove non si vede un punto di ristoro aperto nemmeno a pagarlo oro, come sanno bene i turisti che si fanno il Maam sotto il sole cocente, per il resto è una città finalmente accogliente anche in piena estate. «C’è più gente a casa, non sono più i tempi in cui Ivrea con la Olivetti si svuotava a luglio», dicono gli operatori.

Secondo l’Osservatorio turismo di Confcommercio solo un italiano su 5 ha deciso di andare in vacanza a Ferragosto; ora, senza scomodare statistiche ed estrapolazioni difficili da calcolare, Ivrea a occhio sembra rispecchiare perfettamente questo trend. Decolla inoltre il numero di turisti attratti dal sito Unesco, i cammini, il castello riaperto, con svizzeri, olandesi, francesi, tedeschi a rappresentare il 70% delle presenze. L’impressione, dunque, è che il vento stia cambiando in termini di consapevolezza da parte del settore. «Assolutamente sì – osserva dalla Gusteria di via Palma il titolare Luca Di Sarno, gastronomia e punto di ristoro con B&B diffuso da dieci posti, tutti sold out –. Noi siamo aperti sette su sette fino alle 16, per darci poi il turno con un collega poco distante da qua. A Ivrea sta mutando la mentalità in risposta a un flusso turistico decisamente in crescita. Chi arriva cerca prodotti tipici, vuole essere indirizzato sul cosa vedere, sui vari itinerari». Turni. La parola magica per Ascom Ivrea, con Luisa Marchelli: «Complice il fatto che le ferie non siano più concentrate solo ad agosto e che c’è un sacco di turismo infrasettimanale dal Nord Europa, i commercianti hanno capito l’opportunità. E hanno deciso di fare i turni. Come Ascom lo caldeggiamo da tempo».

In corso Nigra, Massimiliano Bianco del Caffè Life è tra questi: «Io che lavoro meno con il turismo e più sulle pause pranzo in mesi normali, ho deciso di lavorare a Ferragosto per dare un servizio ai clienti». In piazza Nazionale, dai veterani delle aperture agostane Rosso e Tamborini, tra un’ordinazione e l’altra, gli addetti al servizio confermano che «sì, quest’anno stanno arrivando tantissimi turisti stranieri».

Migliorabile, fa notare Laura Perego del Caffè Gioberti di piazza Maretta, la distribuzione del materiale come mappe e pieghevoli per i turisti. «Ce li portano i privati, quando le iniziative sono le loro, come è accaduto ora per il castello. Diversamente siamo noi a doverceli procurare, ma è nei bar che i turisti chiedono informazioni». Agosto, evidenza l’assessore al Commercio Fabrizio Dulla, non è più il mese in cui nessuno incassa. «È una tendenza che dimostra come anche Ivrea stia diventando più metropolitana e meno provinciale, direi una cosa positiva. Nelle grosse città è già cominciata dieci-quindici anni fa».