La fame infinita di Nole (Strocchi). Obiettivo Us Open per gli italiani (Rossi). La nuova scalata di Jasmine (Martucci)
La fame infinita di Nole a caccia del 25° Slam (Gianluca Strocchi, Tuttosport)
Ha finalmente centrato l’unico successo che ancora mancava al suo straordinario, unico palmarès: l’oro olimpico. E allora Novak Djokovic ha scelto di prendersi più tempo per recuperare, dal punto di vista fisico e mentale, prima di volare oltre Oceano. Ha deciso di rinunciare al Masters 1000 di Montreal e non difendere il titolo a Cincinnati, per ritornare in campo direttamente agli US Open […]. Nole ha realizzato il suo più grande sogno, portare la Serbia sul gradino più alto del podio ai Giochi, a nemmeno due mesi dall’intervento al menisco destro. Compiuta la sua missione, il 37enne di Belgrado si è inginocchiato lasciandosi andare a un pianto liberatorio prima di raggiungere famiglia e team per un abbraccio che vale più di mille parole. Immagini che hanno fatto il giro del mondo e resteranno impresse nel suo cuore, come le emozioni forti vissute una settimana fa, quando nella capitale serba e sua città natale ha ricevuto un’accoglienza da eroe nazionale insieme con gli altri medagliati nella capitale francese, in particolare Nikola Jokic […]: in settantamila si sono ritrovate in piazza al Palazzo Vecchio. Djokovic […] non è la prima volta che parteciperà a un Major saltando eventi in avvicinamento. In ogni caso punterà al 25° trofeo, per entrare sempre più nella leggenda e dare continuità alla striscia di 6 anni consecutivi con almeno uno Slam all’attivo. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono avvisati. In uno dei suoi primi assaggi dei court della Grande Mela il serbo mercoledì 21 ritroverà dall’altra parte della rete proprio lo spagnolo in un doppio con finalità benefiche che vedrà protagonisti anche John McEnroe (al fianco di Djokovic) e Andre Agassi (accanto a Carlitos). E finito l’Us Open, martedì 17 settembre, l’olimpionico sarà alla Sofia Arena (11mila posti) per un’esibizione con Grigor Dimitrov organizzata dalla fondazione benefica del bulgaro […]. L’evento ha battuto tutti i record: biglietti esauriti in 8 minuti. Del resto Nole è un re, anche per gli addetti ai lavori. […] Intanto Djokovic sui propri canali social ha preso esplicita posizione su uno dei casi che ha scosso il circuito, il contestato match point fra Draper e Auger-Aliassime proprio a Cincinnati: «E’ imbarazzante non avere un replay video per questo tipo di situazioni in campo. Ciò che è ancora ridicolo è non avere la regola che consente all’arbitro di modificare la decisione iniziale. Tutti coloro che hanno visto l’azione in televisione hanno ben chiaro quel che è successo, ma i giocatori vengono lasciati nell’ombra più totale senza sapere quale sarà il risultato. Abbiamo un occhio di falco per la verifica sul rimbalzo della palla. Viviamo nel 21° secolo e siamo tecnologicamente avanti. Per favore, leader del tour fate in modo che queste sciocchezze non si ripetano». Quando si dice un leader.
Obiettivo Us Open. Sette italiani sognano un posto nel tabellone (Paolo Rossi, la Repubblica)
Ci siamo: piatto ricco, mi ci ficco. Oggi pomeriggio (ore 17 italiane, le 11 di New York) l’ultimo Slam scalda i motori, con il via alle qualificazioni degli Us Open. Gli americani, con i 75 milioni di dollari complessivi […] investiti nell’evento hanno superato Wimbledon e fatto diventare questo, ancora una volta, lo Slam più ricco di sempre. Pensate che la Coppa di Flushing Meadows vale 3 milioni e 265 mila euro. Ma questo lo vedremo domenica 8 settembre. Intanto, da oggi, c’è il purgatorio per chi spera e sogna di giocarlo, il torneo. Le qualificazioni […] vedranno impegnati sette italiani: Lucrezia Stefanini e sei colleghi (Mattia Bellucci, Stefano Napolitano, Francesco Passaro, Andrea Pellegrino, Matteo Gigante e Andrea Vavassori). Vedremo chi riuscirà ad avere l’invito per la festa, dove l’Italia avrà quattro teste di serie: Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Flavio Cobolli. Non è riuscito a entrare fra queste Matteo Berrettini, che sarà dunque uno degli outsider, così come sappiamo ufficialmente che Carlos Alcaraz non sarà la testa di serie numero due: Djokovic, o Zverev se la contenderanno. Cos’altro possiamo aggiungere? La novità tecnologica, o meglio il potenziamento della tecnologia: il Var, o meglio, la Video Review Technology sarà usata in misura massiccia rispetto al 2023, introdotta in via sperimentale sui cinque campi principali. Quest’anno i campi in cui sarà disponibile diventano otto: l’Arthur Ashe, il Louis Armstrong, il Grandstand, il 17, il 5, il 7, 1’11 e il 12. Ricordiamo che è un sistema aggiuntivo, e non sostitutivo dell’Occhio di Falco, in uso ormai da un ventennio. Si spera di evitare errori […]. In effetti gli errori degli arbitri di tennis diventano plateali, essendo coadiuvati dall’elettronica, e torna in mente quello di Montecarlo — clamoroso — di Aurelie Tourte ai danni di Jannik Sinner. Ma il tempo ci dirà se è un problema umano o di intelligenza artificiale. Tornando al campo: come ci arrivano le star? Beh, le Olimpiadi qualche prezzo lo richiederanno. È accaduto dopo Tokyo (chiedere a Djokovic, please), e di un qualche assaggio ne siamo stati appena testimoni: il buon Alcaraz […] ha spaccato una racchetta in preda alla frustrazione contro Monfils a Cincinnati. Dunque, la testa dello spagnolo attualmente non è libera da pensieri, dopo la sconfitta olimpica in finale contro Djokovic. E quest’ultimo? Non ha più giocato una partita ufficiale. Infine, lui: Sinner. Bene non sta, la tonsillite c’era e sta recuperando la forma fisica, come ha dimostrato a Cincinnati. C’è tutta una settimana, quindi ha tutto il tempo del mondo.
La nuova scalata di Jasmine dalle Olimpiadi agli Us Open. «Bellissimo stare così in alto» (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)
Saranno Us Open velocissimi, da lunedì prossimo a New York, con campi e palle-saponetta. Non ideali per la straordinaria Jasmine Paolini, campionessa al “1000” di Dubai, inattesa finalista a Roland Garros e Wimbledon, impronosticabile numero 5 del mondo, e quindi anche regina a Roma, finalista a Parigi e olimpionica di doppio. Ma la 28enne toscana ha confessato di aver superato i sogni più audaci, partendo dagli appena 163 centimetri d’altezza e da una scalata portentosa, da fuori dalle top 50 fino al 2021 ad addirittura numero 5. L’anno scorso al Roland Garros perdeva al secondo turno e a Wimbledon al primo, per disputare il primo livello di tornei doveva transitare per le qualificazioni ancora a stagione inoltrata […] e da numero 35 WTA cedeva d’acchito a Jelena Ostapenko nell’ultima tappa dello Slam, a New York, dove ora è fra le favorite. […] Il sorriso che conquista del tennis donne brilla sempre luccicante anche dopo l’eliminazione negli ottavi di Cincinnati per mano del fenomeno annunciato, la 17enne russa Mirra Andreeva […]. «Lei poco brillante fisicamente e anche mentalmente molto discontinua, con condizioni non facili, con caldo-umidi e campi velocissimi, palle che si controllano poco. Però ha perso con una gran bella giocatrice di alto livello», racconta Furlan […]. È stata una gran bell’estate, con tante emozioni, soprattutto con l’oro olimpico insieme a Sara (Errani), qualcosa di speciale», racconta la Paolini che è cresciuta con tutti i colpi, ma soprattutto in fiducia e lettura tattica fino ad arrivare a una sola tacca dal record dell’italiana di più alta classifica di sempre, 4, di Francesca Schiavone. «L’anno scorso ho cominciato a giocare sempre meglio ma non avrei immaginato di raggiungere due finali Slam di fila. Pazzesco». Rimanere coi piedi per terra è fondamentale: «Penso solo al presente, a godermi questo meraviglioso momento e cercare di migliorare per tenere il livello il più a lungo possibile. Devo tenere basse le aspettative, non focalizzarmi sui prossimi obiettivi ma su quello che devo fare sul campo, capire quello che devo migliorare e concentrarmi sul lavoro». Anche se la vita è cambiata totalmente […]: «E’ davvero eccitante essere in questa posizione, un vero sogno». Doppio, pensando all’inattesa corsa anche in tandem con la veterana Errani […]: «Il doppio nemmeno mi piaceva, il mio allenatore me l’ha fatto giocare per migliorare servizio, risposta e volée. Io ero perplessa, ma quando Sara mi ha proposto di giocare assieme ero super eccitata di far coppia con una ex numero 1 che aveva vinto tanti tornei. Mi ha aiutato molto e siamo arrivate a vincere l’oro». Con il fondamentale apporto del pubblico: «E’ bello avere il tifo a favore, mi piace proprio tanto ed è anche nuovo: prima non ricevevo tutte queste attenzioni. Ne sono orgogliosa: significa che giochi bene». E sorride.