Allarme dengue, un caso a Fontanelle
Anche a Fontanelle è arrivata la febbre dengue. Ad averla contratta è un cittadino che ha viaggiato nelle scorse settimane in Thailandia, dove potrebbe essere stato punto da una zanzara che trasportava il virus. Ora l’uomo si trova, monitorato dal personale dell’Ulss 2: ha sintomi lievi e non pare correre alcun grosso pericolo. Nonostante questo, l’Ulss 2 e il Comune hanno fatto partire tutto l’iter del caso: monitoraggio del paziente, ovviamente, ma anche disinfestazione della zona compresa in un raggio di 200 metri dalla casa in cui vive l’uomo contagiato e distribuzione di pastiglie antilarvali ai residenti di quella zona.
Disinfestazione e misure preventive a Fontanelle
Il pericolo risiede nelle zanzare tigri, gli insetti che trasportano il virus: è impossibile il contagio uomo-uomo, per ammalarsi è necessario che una zanzara ci punga e ci trasmetta la malattia: «Ma non c’è da preoccuparsi troppo, siamo stati rassicurati anche dall’Ulss 2: la persona contagiata sta bene e la distribuzione di quelle pastiglie da sistemare nelle zona dove ristagna l’acqua per uccidere le uova di zanzara è da considerarsi solo una precauzione», rassicura la sindaca Maurina Sessolo, che nella mattinata di ieri ha emesso un’ordinanza sindacale per dare il via alla disinfestazione in un raggio di 200 metri da via Calstorta e per attivare tutte le altre misure di sicurezza.
Aumento dei casi di dengue nella provincia di Treviso
L’amministrazione comunale è stata informata nella tarda serata di venerdì del caso di dengue che aveva colpito un fontanellese: «Abbiamo provveduto già ieri mattina a eseguire la disinfestazione nei 200 metri che stanno attorno alla casa in cui vive e si trova tuttora la persona contagiata. Il suo è l’unico caso in paese, anzi il primo nella storia di Fontanelle, ed è un caso isolato», le parole del primo cittadino.
Monitoraggio dei sintomi e prevenzione della dengue
Con questo salgono a tredici i casi di dengue che hanno interessato i residenti nella Marca: tutti l’hanno contratta in viaggi verso Paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America del Sud: «Presentavano sintomi compatibili con dengue, quali dolori muscolari, cefalea, nausea. Il test rapido di cui siamo dotati ha consentito una rapida diagnosi» ha spiegato Mario Giobbia, primario delle malattie infettive di Treviso, alcuni giorni fa.
Regione Veneto attiva il controllo epidemiologico
L’Ulss 2 ha proceduto con il monitoraggio dei sintomi a domicilio e in un paio di casi al ricovero in isolamento per evitare che la dengue degenerasse in emorragia. Per la prima volta quest’anno la Regione ha disposto il controllo epidemiologico di dengue in aggiunta a West Nile, virus Zika e chikungunya con il check-up rapido al momento dell’arrivo in ospedale. Nel frattempo, a bordo degli aerei che collegano l’Italia con gli stati dove sono in corso dei focolai, vengono potenziate le disinfestazioni per scongiurare che zanzare infette presenti sui velivoli sbarchino in Italia.