La vigilia della vendemmia in Oltrepo con l’ansia peronospora
TORRAZZA COSTE
Partirà la settimana dopo Ferragosto, in gran parte dell’Oltrepo Pavese, una delle vendemmie più difficili degli ultimi anni, a causa della peronospora che ha colpito i vigneti, in particolare quelli di Croatina, e che causerà una riduzione in media del 30% della produzione. Si prospetta una buona annata, invece, per le basi spumante. Se non ci saranno grossi cambiamenti del meteo, tali da accelerare la maturazione dei grappoli, da lunedì 19 agosto la maggior parte dei vignaioli locali inizierà la raccolta delle uve, partendo dalle basi spumante di Pinot Nero e Chardonnay per proseguire con le varietà a bacca bianca; poi, dopo una pausa, si passerà da metà settembre alle rosse.
IL GUAIO
«Ci sono alcune zone, soprattutto nei fondivalle, dove la produzione è compromessa a causa della peronospora – sottolinea l’agronomo Nicola Parisi – Per il resto, a fronte di una produzione minore e di una maturazione un po’ disomogenea anche negli stessi appezzamenti, ci aspettiamo un’annata molto promettente per le basi spumante. Nei primi vigneti che stanno terminando la maturazione, c’è un grandissimo equilibrio nei parametri principali (grado zuccherino, ph, acidità, acido malico)». Intanto, il Consorzio chiede alla Regione un piano speciale per i danni da peronospora: «Sarà un’annata vendemmiale difficile per il clima inclemente di primavera e inizio estate che ha portato a un’esplosione della peronospora – commenta la presidente Francesca Seralvo -. In generale ci aspettiamo un calo del 30% con picchi ben superiori su alcune varietà, in particolare la Croatina, che è stata la più colpita. Siamo invece molto soddisfatti per quanto riguarda le potenzialità del Pinot Nero, in particolare per la base spumante, che al di là delle quantità minori si prospetta di altissima qualità. Abbiamo chiesto il supporto della Regione per sostenere i nostri viticoltori in un momento complicato. Speriamo che le denunce vendemmiali siano superiori delle aspettative, ma se così non fosse ci stiamo muovendo per gli indennizzi a fronte di cali importanti certificati». Sul fronte delle denunce, il Consorzio annuncia l’avvio «di una stretta collaborazione con le autorità competenti, l’Icqrf (Repressione frodi ndr) e Valoritalia in primis, per essere sicuri che gli errori del passato non si ripetano mai più»: «Il rilancio del territorio non può prescindere da etica, trasparenza ed onestà – conclude Seralvo -. Lo si deve alla stragrande maggioranza di produttori onesti che lavorano ogni giorno per la qualità, ai consumatori e a tutti coloro che nel recente passato hanno sofferto a causa di condotte che hanno deprezzato uve, vini e terreni». «Stimiamo una riduzione della produzione tra il 40% e il 50%. Per questo siamo stati i primi a chiedere lo stato di calamità e a collaborare con la Regione per la quantificazione ed il risarcimento dei danni – aggiunge Umberto Callegari, amministratore delegato di Terre d’Oltrepo -. Con la nuova presidenza del Consorzio vogliamo, inoltre, iniziare un percorso per riportare le rese del territorio a livelli realistici visto il clima e gli andamenti di campagna reali. Presto ci troveremo con la Regione per discutere di queste misure». —
Oliviero Maggi