Arrestati ed espulsi, tornano nella Marca. Di nuovo in manette
Sono stati arrestati i due tunisini che erano stati portati al Cpr di Bari dopo l’aggressione ai danni dei carabinieri a Mogliano. Il gip non ha confermato l’obbligo di permanenza al centro per il rimpatrio in attesa di riportarli in Tunisia, e i due sono tornati nella Marca, rendendosi di nuovo protagonisti di un’occupazione abusiva.
La notte del 23 giugno avevano preso a testate due carabinieri intervenuti per sedare una rissa nella villetta del degrado di via dei Mille al civico 2 di Mogliano. I due tunisini erano stati condannati rispettivamente a sei mesi per danneggiamento e otto mesi con sospensione della condizionale per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
La vicenda risale alla notte di domenica 23 giugno, quando attorno alle 23.30 è scoppiata una violenta rissa tra tunisini, tale da richiedere l’intervento delle pattuglie dei carabinieri. La lite era partita da lì, poi si era trasferita verso il Terraglio, davanti al cantiere dell’ex hotel Meridiana, oggi anch’esso bivacco di sbandati. La disputa aveva coinvolto cinque o sei tunisini: spinte, calci, pugni, bastonate, bottiglie rotte, sangue sulla strada e su indumenti abbandonati sul ciglio del Terraglio.
La violenza non si era fermata neanche all’arrivo dei carabinieri, anzi: due uomini dell’Arma erano stati coinvolti e aggrediti dai malviventi, rimediando ferite giudicate guaribili rispettivamente in due e tre giorni. Hanno poi anche danneggiato le pattuglie dei carabinieri dove erano stati fatti salire a fatica. Era stato anche necessario usare il taser per immobilizzare i più esagitati.
Cinque giorni dopo l’episodio violento, le forze dell’ordine sono intervenute con un blitz congiunto. La zona è stata sgomberata: all’interno della casa occupata sono stati sorpresi due tunisini, uno di 18 anni e uno di 24 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine ed entrambi irregolari. Ricevuto il decreto di espulsione, e allontanati, sono tornati nella Marca e nuovamente arrestati. Sabato in tribunale la direttissima.