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Август
2024

Il Friuli Venezia Giulia è la seconda regione più cara d’Italia dietro al Trentino Alto Adige

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Il Friuli Venezia Giulia è la seconda regione più cara in Italia, dietro al Trentino Alto Adige e davanti al Veneto.

L’inflazione annua raggiunge l’1,7 per cento, mentre il rincaro medio per le famiglie si assesta sui 402 euro (sono addirittura 512 in Trentino, 399 in Veneto). In questo scenario poco edificante, restando nel perimento del Fvg, chi sta meglio tra le città capoluogo è Udine, che si piazza al 31° posto nella classifica nazionale con un’inflazione annua dell’1,4 per cento e con un rincaro medio di 342 euro.

Va peggio agli abitanti di Gorizia, 27.a (1,6 per cento e 364 euro di rincaro medio a famiglia) e di Trieste, 17.a (1,7 per cento, 415 euro). Pordenone, suo malgrado, entra addirittura nella top ten, con un poco lusinghiero decimo posto: 1,8 per cento di inflazione annua e 440 euro di rincaro medio per famiglia.

I numeri sono stati diffusi ieri dall’Istat, rielaborati a livello territoriale dall’Unione nazionale consumatori. Ne è nata la top ten delle città più care d’Italia in termini di aumento del costo della vita. Non solo, quindi, delle città capoluogo di regione o dei comuni con più di 150 mila abitanti, ma di tutte le città monitorate dall’Istat.

In cima alla “lista nera” si trova Siena, che, con l’inflazione più alta, più 2,6 per cento, registra anche la maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 663 euro a famiglia. Medaglia d’argento per Bolzano, con un più 2 per cento, che determina un incremento di spesa annuo pari a 579 euro a famiglia. Terzo gradino del podio per Rimini che con la terza maggiore inflazione del Paese (ex aequo con Benevento), più 2,1 per cento, ha una spesa supplementare pari mediamente a 571 euro annui.

Nella graduatoria delle città più virtuose d’Italia, al primo posto appare Biella, che però segna una variazione dei prezzi nulla su luglio 2023. Medaglia d’argento per Campobasso (più 0,3 per cento, più 62 euro), seguita da Caserta (più 0,4 per cento, più 86 euro).

Sul fronte delle regioni, come già accennato, il Fvg si piazza al secondo posto a livello nazionale. Una classifica che vede, sul fondo, e quindi in posizioni più convenienti per i consumatori, il Molise (più 0,3 per cento, pari a più 62 euro), la Valle d’Aosta (più 0,5 per cento, più 130 euro), la Basilicata (più 0,7 per cento, più 147 euro).

La risalita dell’inflazione si deve in primo luogo all’accelerazione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da più 3,5 per cento a più 11,3 per cento) e all’attenuarsi della flessione degli energetici non regolamentati. Un sostegno all’inflazione deriva inoltre dall’andamento dei prezzi dei tabacchi e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona.