L’orchestra giovanile europea Esyo celebra i trent’anni giovedì in piazza Verdi a Trieste
Sarà la giovane orchestra europea Esyo (The European Spirit of Youth Orchestra) ad animare piazza Verdi giovedì, alle 21, nell’ambito della programmazione di Trieste Estate, con il quarto dei concerti organizzati in Friuli Venezia Giulia in agosto.
Si tratta di un’orchestra unica nella composizione, nel modo in cui si forma, nelle sue finalità: un esempio d’eccellenza musicale e d’incontro interculturale tra i giovani. Un progetto formativo che si è rivelato negli anni strumento importante per la promozione della cooperazione culturale e dell’integrazione europea e una prova che il sogno europeo è possibile, che è giovane e ha un’anima sinfonica che risuona in armonia.
Con i quattro concerti di agosto si continua a festeggiare il 30esimo anniversario della fondazione dell’orchestra, nata nel 1994, grazie all’intuizione e determinazione del direttore artistico, il maestro Igor Coretti Kuret, che la dirige e ne cura la preparazione, insieme a un team di esperti professori d’orchestra, membri delle realtà tra le più prestigiose d’Europa.
Quest’anno l’orchestra compie appunto 30 anni, un anniversario che si è iniziato a celebrare già in occasione del tour invernale, conclusosi il 5 gennaio con il concerto al Politeama Rossetti, seguito poi dalla mostra fotografica “Symphonia, il suono dell’Europa”, allestita a Palazzo Gopcevich, e dal concerto dell’ensemble “I solisti di Esyo”, del 6 luglio, in occasione della 50esima edizione della “Settimana sociale dei cattolici italiani”.
I 45 giovani musicisti europei provenienti dall’Italia, dall’Irlanda, Svizzera, Spagna, Turchia, Norvegia, Bielorussia, Francia, Russia, Serbia, Croazia, Macedonia, Romania e Slovenia, selezionati tra marzo e giugno di quest’anno e invitati a formare l’orchestra Esyo in occasione del trentennale della sua fondazione, si sono dati poi appuntamento il 22 luglio ad Aidussina, in Slovenia, per partecipare al tradizionale “Summer tour”.
Celebrazioni che sono continuate con i concerti nelle quattro province Fvg della “nuova” orchestra sinfonica Esyo (riformatasi, anche quest’anno, completamente), dal 3 e all’8 agosto. Poi, a novembre, si proseguirà con il tour di cinque concerti “dai Balcani a Bruxelles”.
L’orchestra si è esibita il 3 agosto a San Floriano del Collio (Gorizia), il 6 agosto a Pordenone, il 7 agosto a Montenars (Udine) e, appunto, oggi a Trieste, in piazza Verdi. Concerto in cartellone della manifestazione “Trieste Estate 2024”, con entrata libera.
L’organizzazione del tour è curata dall’associazione culturale Scuola per Giovani musicisti europei, che si avvale della collaborazione di diversi enti locali come il Comune di San Floriano del Collio, il Comune di Montenars, il Comune di Trieste, del consorzio Trieste Convention Visitors Bureau, della Casa per l’Europa di Gemona e della Casa della Musica-Scuola di musica 55 di Trieste. Hanno permesso la realizzazione del tour i contributi della Regione Fvg e di alcune tra le più importanti fondazioni benefiche della regione: Fondazione Pietro Pittini, Fondazione Ernesto Illy, Fondazione Libero e Zora Polojaz, Fondazioni Casali, Fondazione CRTrieste, la Banca di credito Zkb e altri enti locali.
I giovani musicisti rappresentano il sogno europeo e sono, come li ha definiti il violinista Yehudi Menuhin, «il tessuto connettivo della nostra umanità e portatori del messaggio di comprensione, compassione e amore, che generano vibrazioni che nessuna barriera può fermare e che, nel loro fare musica, mostrano una gioia che può nascere solo attraverso la buona volontà e la fiducia tra persone di diversa estrazione». Secondo Paolo Rumiz, uno dei più forti sostenitori del progetto, «il maestro Kuret, triestino, ha sfornato più di duemila concertisti in trent’anni, che oggi suonano in grandi orchestre. Vorrei che la mia città se ne accorgesse e sostenesse questa magnifica utopia, che finora ha potuto vivere solo grazie alla passione di una persona. Per cinque anni ho lavorato con questi magnifici ragazzi ed è stato indimenticabile. Un regalo dell’anima».