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Август
2024

Morto dopo la visita in ospedale, l’autopsia conferma l’embolia

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Un embolo avrebbe stroncato la vita di Elvi Sommacal, il 55enne di Limana ritrovato esanime dalla moglie mentre faceva una doccia.

L’autopsia avrebbe confermato le prime impressioni sulle possibili cause del decesso dell’attivo elettricista, residente limanese.

In un primo momento si ipotizzò un infarto considerata l’inspiegabilità dell’emergenza. Poi si è fatto strada il sospetto di una embolia.

L’uomo si sarebbe rotto il tendine di Achille giocando con i figli, di qui il suo accesso in ospedale dopo un primo passaggio con il medico di base.

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La procura di Belluno aveva raccolto (tramite i carabinieri di Trichiana), la querela dei famigliari di Sommacal che volevano che fossero eseguiti accertamenti sul congiunto, morto improvvisamente e in piena salute se si eccettua quel trauma al tendine di Achille che lo aveva afflitto negli ultimi giorni.

Così i magistrati hanno disposto l’autopsia condotta il 6 agosto dall’anatomopatologo Antonello Cirnelli insieme con una sfilza di consulenti: quelli dei tre medici indagati e delle parti offese.

Dunque, è possibile che Sommacal, nel caso gli fosse stato prescritto un anticoagulante, non avrebbe avuto problemi di embolie: un embolo, al polmone, gli sarebbe invece costato la vita.

L’ipotesi è che nella farmacologia assegnata al paziente, dopo il suo passaggio al San Martino, non ci fosse traccia di eparina, che invece nei traumi ortopedici viene assegnata a prescindere di prassi in altre strutture sanitarie.

Sono quindi tre gli iscritti nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Marta Tollardo. Due medici del reparto di emergenza di viale Europa e un’ortopedica: la cadorina M.B.; il campano A.C. e la bellunese R.B.

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I reati ipotizzati dalla procura della Repubblica sono quelli di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario e bisognerà capire, a questo punto, quanto ci sia relazione tra le (non) prescrizioni mediche e la morte dell’elettricista che, almeno apparentemente, non aveva altri problemi di salute. Con l’anatomopatologo Cirnelli, all’esame autoptico ieri erano presenti l’ortopedico Gian Paolo Ferrari e il cardiologo Cosimo Perrore.

Attraverso i rispettivi difensori di fiducia, i tre indagati hanno a loro volta nominato i consulenti di parte: Cottin e Tambussò per i due medici, Mattarolo per l’ortopedico, mentre la famiglia di Sommacal ha nominato il dottor Cipolotti (già primario Suem di Pieve).

Ci vorranno 90 giorni per la consulenza completa, questo di solito il tempo necessario per l’elaborazione. Ma le impressioni iniziali a quanto pare sono state confermate dall’esame: un’embolia partita dalla gamba sinistra e finita in un polmone. Dunque l’inchiesta va avanti a carico delle persone indagate e, parallelamente, una inchiesta interna è stata aperta anche dalla Ulss 1 Dolomiti che dal canto suo vuole fare chiarezza.