Tamberi rilancia: “Il piede non teneva. In 3 giorni può cambiare tutto: troppe parole, devo fare i fatti”
“La gara più difficile della mia vita“. L’aveva presentata così Gianmarco Tamberi questa qualificazione alla Finale olimpica del salto in alto. La febbre e i calcoli renali di tre giorni fa sono stati solo l’ultimo contrattempo di un’annata in cui Gimbo è stato costretto sovente a far appello alla sua grande forza interiore, per tirar fuori quell’energia che difficilmente ci può essere.
L’ha fatto agli Europei di Roma, vincendo l’oro continentale con la misura di 2.37, quando nessuno mai avrebbe potuto pensarlo. Quest’ultima disavventura è stata sicuramente la più dura, a poche ore dalla partenza per Parigi. Tamberi, però, ha voluto lanciare il guanto di sfida e anche con un pizzico di fortuna il pass per l’atto conclusivo c’è stato. Una qualificazione stranissima, con tanti errori ed eliminazioni eccellenti come quella di JuVaughn Harrison, argento iridato in carica, mentre il suo amico/rivale Mutaz Essa Barshim, oro olimpico con Gimbo a Tokyo, ha avuto un problema al polpaccio, superando comunque quota 2.27.
Una misura che l’azzurro non è stato in grado di gestire, dopo aver fatto alla prima prova 2.20 e 2.24. Tuttavia, questo risultato è bastato e ci saranno due azzurri nella Finale del 10 agosto, vista la presenza di Stefano Sottile. “Devo ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicino, non mi aspettavo tutto questo affetto. Ovvio che lavoro da anni e arrivarci così non è quello che avrei sperato. Oggi, bisognava andare a Finale, sapevo che sarebbe stata durissima. Tre giorni fa ero in ospedale…“, ha dichiarato il campione nostrano ai microfoni di RaiSport HD.
“Oggi non ho mai staccato, non avevo energie. È andata bene a 2.24, a 2.27 la gamba non teneva. Sabato (10 agosto) sarà un’altra giornata. Negli ultimi due giorni sono cambiato da così a così, sto decisamente meglio, non ho febbre. Ho focalizzato tutte le mie energie su questa prova e quindi ce la metterò tutta. Continuerò a crederci e spero di farvi impazzire come tre anni fa. Dalle parole, è il momento di fare i fatti“, ha aggiunto il nostro portacolori.
Tamberi ha commentato anche il problema fisico avuto da Barshim: “Credo sia stato un crampo, anche perché poi lui 2.27 l’ha fatto al contrario di me“. E sul bronzo di Mattia Furlani e sulla Nazionale di atletica: “Lui è un fenomeno, ha la testa da campione e ha capito cosa significa fare sport da professionista. È solo il primo di altri grandi successi, perché vincere una medaglia olimpica a 19 anni è incredibile. La nostra è una squadra che ha grande consapevolezza in se stessa e io ne traggo energia. Ora, il pensiero è alla Finale“.