Esaltare la propria femminilità con eleganza, chi sono le Pin up friulane della porta accanto
CODROIPO. Tifo alle stelle, anche con cascate di “Like” sui social, a Codroipo, dove vivono tre amiche inseparabili, che, da un anno, hanno scoperto il piacere di interpretare il ruolo di Pin up nei contest e concorsi, soprattutto estivi, all’aria aperta, in raduni di auto e moto d’epoca, in location di charme.
Pluripremiate in Friuli, Veneto e Trentino, Elisa Padovani, 50enne imprenditrice, Francesca Silvestri, 57enne bancaria, Judith Rivas, 49enne assistente domiciliare, sono tra le 22 finaliste nazionali per il titolo di Miss Pin up WW2. L’appuntamento è in programma per il 10 agosto, al Lago di Bracciano, a pochi passi da Roma, in un evento curato dal romano Vincenzo Toccaceli, specializzato in selezioni Pin up in tutta Italia.
In gara esibizioni singole e di gruppo, con abiti civili e military. Per l’esibizione di gruppo, insieme a Elisa, Francesca e Judith, saranno presenti altre tre Pin up, come loro associate “Red Lips, il coraggio di essere donna” di Sesto Al Reghena (Pn), che si spende per l’universo donna: Natascia Mulè, 50enne di Sesto al Reghena, presidente di Red Lips e vigilessa a Casarsa, Cristina Tomat, 48enne di Remanzacco, vice-presidente e Store Manager, Cristiana Carlino, 45 enne di Palmanova, voce telefonica della Cisl Udinese-Bassa Friulana.
Ma chi sono le Pin up del 2024?
Sono ragazze, donne, di ogni età e di ogni tipo di fisicità, quelle della porta accanto, con la quotidianità, il lavoro, la famiglia sulle spalle, che incantano con il fascino vintage e la grazia senza tempo. Con i sorrisi radiosi e le pose intraprendenti, incarnano un’epoca in cui la femminilità era celebrata senza riserve e con un pizzico di malizia.
Oggi, le Pin up, oltre a essere icone retrò, rappresentano un movimento di riscoperta di sé, di accettazione del proprio corpo e di espressione personale. Si chiamano Miss o Lady, e non mancano i Mister, con accanto un nome di fantasia, evocativo di atmosfere vintage. Abbracciano la loro unicità in un’epoca in cui l’autenticità è, spesso, sacrificata sull’altare della perfezione, e ricordano che la vera bellezza, prima di tutto, risiede nell’essere se stesse.
Vogliono regalare gaiezza con vestiti e musiche anni ’50 e il rossetto rosso, che, magari, nella quotidianità non metterebbero. Ispirandosi alle Pin up degli anni Cinquanta, utilizzano il personale stile per dimostrare che la sensualità e la femminilità non sono in contraddizione con l’autonomia e la forza personale. Ognuna, infatti, porta con sé creatività e fantasia, ricerca personale e cura attenta ai dettagli, per rendere ogni rappresentazione unica e autentica.
Questi gli elementi distintivi: abiti aderenti o gonne a ruota e a vita alta, fantasie a pois, rigate o floreali, shorts con camicie legate in vita, accessori, trucco e parrucco rigorosamente vintage. Tutto ciò per mettere in risalto la femminilità, ma mai in modo sfrontato o volgare, perché l’outfit della vera Pin up trova nell’eleganza i cardini portanti.
Per Elisa Padovani essere una Pin up regala «l’energia positiva, l’essere donna dal sapore retrò, l’adrenalina del palco, lo studio di look ricercati». Per Francesca Silvestri è importante «l’essere donne avvenenti, sì, ma della porta accanto, non sex symbol». Per Judith Rivas conta «la gioia di esaltare la femminilità, vivere momenti spensierati fuori dalla quotidianità, anche mettendo il rossetto rosso».
Natascia Mulè fa notare «il senso di libertà di potersi esprimere senza timore dei giudizi, sentirsi alla moda senza tempo, quella capace di rispettare i gusti di chiunque». Per Cristina Tomat essere Pin up significa «brillare vedendo le persone divertirsi e le amiche contente». Per Cristiana Carlino rappresenta «il divertimento sul palco quando porta il personaggio che, nella vita, non è. Civettuola, ma mai volgare”.
Le loro parole chiave sono: amicizia, libertà, novità, divertimento, energia, insieme.
Alle Pin up codroipesi e friulane non resta che augurare la spensieratezza di cui si fanno portavoce, dal Friuli a Roma, con la bandiera della più bella e sana femminilità. Perché le Pin up di oggi non sono semplicemente un omaggio al passato, ma vogliono essere una potente dichiarazione di identità e libertà personale. Per questo continuano a ispirare e ad affascinare, ricordando che la vera bellezza risiede nella diversità e nell’autenticità personale. Un messaggio che i loro numerosi fan sembrano aver colto.