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Август
2024

Morti sul lavoro, Padova seconda in Veneto

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Padova è la seconda provincia del Veneto per numero di morti bianche, ovvero lavoratori che hanno perso la vita mentre lavoravano o mentre andavano verso il luogo di lavoro.

Nel primo semestre del 2024 detiene il record di sangue la provincia Verona con 10 vittime, poi appunto il territorio euganeo con 7, seguono Venezia (6), Treviso (3), e infine Belluno e Vicenza con una vittima.

Questi numeri ci dicono che, alla fine del primo semestre dell’anno, il Veneto è la regione più sicura in cui lavorare. Ma non è una consolazione che ci sia l’incidenza di mortalità sul lavoro più bassa d’Italia e che tutte le province (ad eccezione di Venezia che si trova in zona gialla) siano classificate in zona bianca.

Non è una consolazione perché nei primi sei mesi si contano 28 vittime: quasi cinque decessi al mese, più di uno alla settimana.

Questa non è una classifica dove vince chi fa meno peggio e 14 lavoratori che hanno perso la vita sono il 33,3% in meno dell’anno scorso, ma sono 14 persone morte.

«Rispetto alla fine di giugno 2023 si rileva ancora, come lo scorso mese, un decremento della mortalità più che significativo e pari al 33,3% – conferma Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente Vega engineering di Mestre – I decessi registrati nei primi sei mesi dell’anno scorso, infatti, erano 42. E con tale tendenza, il Veneto nei primi sei mesi del 2024 rimane in zona bianca, con l’incidenza di mortalità più bassa del Paese, divenendo così la regione più sicura in cui lavorare».

Rossato evidenzia, oltre alla drammaticità dei numeri delle vittime in regione, anche un prezioso indicatore per definire l’emergenza sicurezza, ovvero l’incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa.

Inoltre, per capire complessivamente i problemi della sicurezza sul lavoro in regione, vanno analizzati anche i dati sulla totalità degli infortuni denunciati: mortali e non.

«Per la prima volta dopo tanti mesi iniziano a diminuire, anche se di poco, le denunce di infortunio totali – prosegue il presidente – Il segno meno comincia con un piccolo calo dello 0,5%. Ma rimane comunque un segnale confortante per la sicurezza sul lavoro nella nostra regione».