Pulizie in Nevegal, una ventina di volontari riaprono tre sentieri allo stato pre-Vaia
Sono stati una ventina i volontari dell'associazione Belluno Alpina che domenica 4 agosto si sono messi al lavoro per ripulire i sentieri delle zone di Piandelmonte e di Tassei: «Dopo i primi, difficili anni dovuti ai disastri lasciati dalla tempesta Vaia, adesso possiamo dire di averli riportati in ordine con pulizia costanti e continue migliorie, tanto che sono praticamente tornati alle condizioni ante 2018», spiega il presidente Gimmy Dal Farra. «A tutti coloro che si sono impegnati in questa attività va il mio grazie e di tutta Belluno Alpina per il lavoro svolto e per il tempo dedicato a favore di tutta la nostra comunità».
Un lavoro che non sembra fermarsi qua: «Stiamo già pensando di ripetere la giornata domenica 25 agosto, per completare alcuni tratti mancanti, come quello tra Valdart e Zoppei attraverso I For e la variante alta del Troi dei Cavai, abbandonato da tempo ma tornato alla luce nell'estate dello scorso anno grazie al lavoro di due volontari del posto, Mario e Domenico. Ci impegniamo in quest'attività perché vogliamo migliorare le strutture che possano attirare turisti anche nei nostri borghi».
Diversi i tratti oggetto di pulizia nella giornata di domenica: il sentiero 2010 tra Ciroc, Piandelmonte e il Col Visentin, passando per Zoppei e le fonti d'acqua, con pendenza costante dai 600 metri di quota della partenza ai 1700 dell'arrivo; restano uguali partenza e arrivo, ma cambia il tracciato per il sentiero più ripido attraverso Cal de Costa e Casere Costa. Lavori anche nei passaggi attraverso i borghi, da Ciroc attraverso Valpiana, Le Crode, Brustolon, Santa Libera, Sambuga per salire a Valmorel o scendere a Tassei.
Particolarmente caro a Belluno alpina è invece il sentiero Nevegal-Valmorel: «Dopo la distruzione di Vaia, oggi è tranquillamente e piacevolmente percorribile a piedi, attraversando Valpiana, I For e Valdart; da tempo, però, cerchiamo risorse per trasformarlo in strada boschiva, utile a livello cicloturistico ma anche per la cura del bosco, per collegare strategicamente il Nevegal a Valmorel».
«Vogliamo recuperare le nostre piccole oasi naturalistiche e i percorsi per mantenere quanto costruito dai nostri nonni con enormi sacrifici», conclude Dal Farra «Sappiamo che la strada è ancora molto lunga, ma vogliamo lavorare per migliorare la zona, così da renderla più attrattiva e cercare soluzioni per svilupparla socialmente ed economicamente. Pensiamo naturalmente alla gestione puntuale della foresta con l'istituzione del consorzio forestale e la valorizzazione della filiera del legno ma anche ad una crescita turistica con la nascita di attività ricettive e di accoglienza».