La casa abbandonata a Brentelle: «L’edera ha cancellato ogni cosa»
Non si capisce più dove inizia e dove finisce. La natura se l’è ripresa dopo che l’uomo l’ha lasciata al suo destino. È la casa abbandonata in via Tre Ponti, di fronte al centro commerciale le Brentelle, e diventata in poco tempo virale sui social, grazie a un post tra i più condivisi della pagina “Case abbandonate”, che trova situazioni simili in tutta Italia. L’edificio, tra l’altro, è ancora in territorio di Padova, pur essendo al confine con Rubano.
Chi sono i proprietari
La casa abbandonata un proprietario in realtà ce l’ha. Ma, a quanto pare, non se ne occupa abbastanza. Un grande cancello arrugginito è chiuso a chiave con un lucchetto. Dietro a questo, si erge possente un rigoglioso complesso verde. Inquieta sapere che, sotto quegli arbusti, foglie e ogni altro genere vegetale, c’è un’abitazione vera, fatta di porte e finestre, di un tetto e di una storia da raccontare.
Sui social da tempo dilaga lo sgomento: «Completamente coperta», «Andrebbe ripulita», «Casa invisibile», si legge nei commenti. Nei dintorni inspiegabilmente sono in tanti a non averla mai notata, ad esserci passati davanti decine di volte, ma non averci mai fatto caso. Altri, invece, la vedono così da che hanno memoria, alimentando dunque la curiosità di scoprire qualcosa in più, e l’indignazione di saperla in quello stato.
Da dati catastali, l’immobile risulta di proprietà di una famiglia residente a Mestrino. Non è dunque né di un’azienda privata, né di un immobiliare, ma di persone che lì dentro un tempo forse hanno anche vissuto. Nonostante questo, la casa è ormai diventata come una grossa siepe, di cui non se ne distingue più l’entrata, tanto è fitta l’edera che la circonda. La natura si distende e inizia a far proprio tutto ciò che incontra, causando gravi problemi anche ai vicini che si ritrovano costretti a farsi loro stessi carico della cura delle piante e dell’erba lungo i confini.
Il racconto dei vicini
«L’edera mangia tutto, ha rotto anche la grondaia della struttura dell’impianto idrico che confina qui dietro – riferisce qualcuno del vicinato – A me piace la pulizia. Lavoro dalla mattina alla sera per tenere in ordine. Cresce l’erba dappertutto e mi faccio dare una mano dal giardiniere. Anche fuori dal cancello in strada, sta iniziando a crescere la vegetazione, lungo tutto il marciapiede».
Ma i disagi non finiscono qui, perché tra i cortili dei confinanti, negli anni scorsi sono iniziati a spuntare anche animali non sempre proprio innocui: «Qualche topo lo abbiamo visto, così come bisce, che erano enormi». Per non parlare poi dei rifiuti che passanti senza alcun senso civico, gettano tra le sterpaglie del giardino della casa abbandonata. Bottiglie, cartacce, oggetti inutilizzati: ormai è diventata una discarica a cielo aperto. «Anche il tetto è in gran parte crollato – continuano i residenti della zona nel loro racconto– I vigili hanno detto che sono obbligati a murarla e a tenerla in ordine. Saranno passati due mesi, ma non è successo niente».
Il mondo senza di noi
La casa di via Tre Ponti è uno dei pochi esempi padovani del «mondo senza di noi». Qualche anno fa, infatti, il giornalista americano Alan Weisman ha scritto un saggio intitolato proprio “The world without us”, analizzando con metodi scientifici cosa accadrebbe se il genere umano scomparisse improvvisamente dalla faccia della terra. Gli edifici sopravvivrebbero certo per molti anni, ma nella forma che è possibile vedere proprio di fronte al centro commerciale Brentelle. —