Immense Sara e Jasmine, all’Italia il primo oro tennistico della storia
Grandi, immense Sara e Jasmine, che dopo un set del terrore, messe sotto fisicamente dalle terribili ragazzine russe Shnaider e Andreeva, trovano il cuore e la lucidità per ribaltare la finale del doppio femminile e chiudere al supertiebreak (2-6 6-1 10-7) con una prestazione favolosa, portando all'Italia il primo oro tennistico della nostra storia. Ci sono voluti cent’anni, dal bronzo di de Morpurgo, ma negli ultimi due giorni abbiamo sbancato Parigi, prima con il bronzo di Musetti e ora con l’impressa delle due Maghe. Anche senza Sinner, impegnato a Montreal e forse un po’ pentito, chissà, di non aver tentato di scendere in campo anche con la tonsillite, ci confermiamo superpotenza della racchetta persino nel medagliere di specialità.
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Sara la regista e la fantasista a rete, Jasmine solida da fondo, ha vinto l’intesa, ha vinto il progetto nato un anno fa proprio a Parigi. Insieme riescono anche nel miracolo aggiunto di far stringere la mano in tribuna al presidente del Coni Malagò e a quello della Fitp Angelo Binaghi, sotto gli occhi del ministro Giorgetti, dopo aver corso insieme sullo Chatrier coperte dal tricolore e aver sfogato la tensione con le giuste lacrime.
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Commozione vera, bipartizan, per Sara che alla quinta olimpiade, dopo una lunga rincorsa, come Djokovic, è riuscita a prendersi il sogno che coltivava fin da ragazzina, quando le Olimpiadi le guardava in tv. E per Jasmine, che l’ha assecondata e assistita da campionessa vera, ignorando la fatica di due finali Slam consecutive. E stasera grande festa a Casa Italia.