ru24.pro
World News in Italian
Август
2024

Pista da bob, ecco il piano post Olimpiadi: «Tutte le nazionali vogliono tornare qui»

0

Quale è la ricetta per evitare che la pista da bob, skeleton e slittino in costruzione a Cortina per le Olimpiadi invernali 2026 diventi una nuova Cesana? Sono tanti a chiedersi che impatto avrà il nuovo Sliding Center sul futuro della Conca ampezzana, dopo l’abbandono della pista che fu protagonista delle Olimpiadi di Torino 2006.

Ma la storia non si ripeterà, secondo Gianfranco Rezzadore, presidente del Bob Club Cortina: «La pista di Cortina è storica» dice Rezzadore, «c’è sempre stata e, a differenza di Cesana dove non c’era assolutamente niente, ha alle spalle un gruppo di lavoro importante che è il Bob Club Cortina».

[[ge:gnn:corrierealpi:14530899]]

«È sbagliato fare la conta dei numeri dei tesserati: senza una pista è impossibile creare un movimento, oggi formare un pilota ci costa 5 mila euro. La pista sarà una struttura nuova, fatta a Cortina, che è una località attrattiva. Potremo organizzare allenamenti per squadre nazionali e estere. Il fatto di avere una pista per allenamenti è un primo punto molto importante».

Il piano

«Potremo organizzare anche gare internazionali di Coppa Europa, Coppa del mondo e Campionati nazionali delle quattro discipline (bob, skeleton, slittino e parabob)», continua Rezzadore, «Vogliamo poi arrivare ai Campionati mondiali su cui stiamo già lavorando, con obiettivo 2028. Poi puntiamo anche ad un programma avanzato di gare locali: una volta si facevano i campionati italiani, veneti e provinciali. L’Alto Adige sarebbe molto interessato a fare delle cose interne per lo slittino».

Lo sliding center coinvolgerebbe anche le scuole? «Pensiamo ad attività per giovani» prosegue Rezzadore, «con progetti scuola, iniziando dal pistino a secco a Fiames, per poi portarli in pista. Questa pista avrà diverse partenze, per fare in modo che ci sia una progressione nell’insegnamento delle discipline, senza creare pericoli per i giovani che vogliono avvicinarsi. La pista può essere anche affittata per eventi promozionali».

La gestione

Una volta realizzata, come sarà gestita la pista? «La pista è del Comune, la gestione sarà della Seam e per le attività ludiche e sportive bisognerà partecipare a un bando, ma saranno probabilmente gestite dal Bob Club Cortina. Una gestione a tempo pieno, fatta da un manager che lavora tutto l’anno per contattare le squadre, le ditte e gli sponsor. Questa sarà una pista moderna, con meno problematiche legate all’usura del ghiaccio, e perciò molto più fruibile. Con una buona gestione dei costi può dare tante soddisfazioni: non sarà sicuramente a costo zero, non ci sarà il pareggio di bilancio, come non accade per nessuno senza determinati contributi».

La pista diventerà un centro federale di quattro discipline, con una grande attrattiva turistica: «Una gara porta dalle 150 alle 200 persone per cinque o sei giorni» dice Rezzadore, «creando un indotto importante per tutto il sistema del turismo. Si potranno inoltre fare convenzioni con agenzie straniere ma anche con nazionali straniere, per portarle qui. Si potranno fare discese con gommoni che scendono senza piloti, con basso costo di gestione e buon incasso».

«Poi c’è il taxi bob, invernale ed estivo. Non dimentichiamo il monobob, una cosa abbastanza nuova: puoi fare corsi piloti, per disabili e per vip, con personaggi e campioni di altri sport che scendo in massima sicurezza».

L’allenatore

A fare eco a Rezzadore è Simone Bertazzo, punto di riferimento del bob azzurro per anni ed oggi allenatore piloti di bob di Coppa del mondo, tesserato con i Carabinieri: «La vecchia pista di Cortina ha chiuso non perché non aveva attività, ma ha perché è cambiato il clima. Aveva le macchine datate, non potevano più refrigerare come si doveva e si sarebbero dovute cambiare. Finché il clima è stato favorevole, la pista di Cortina funzionava. Quando il clima è cambiato, non si poteva più garantire l’uniformità delle gare e da lì sono iniziati i problemi».

«La storia parla chiaro: i club forti sono cresciuti qui. Finché c’erano i gruppi forti a Cortina, l’Italia è sempre stata in alto in questo sport. Con la nuova pista abbiamo grandi prospettive davanti a noi. Io, nel mio ruolo, parlo con tutte le nazioni: non vedono l’ora di tornare qui».