Atletica, Mattia Furlani supera gli 8 metri e si qualifica per la finale del lungo alle Olimpiadi. Tentoglou il migliore
Mattia Furlani ha staccato il biglietto per la finale del salto in lungo alle Olimpiadi di Parigi 2024, superando il turno di qualificazione di qualificazione in maniera meno sciolta rispetto alle aspettative della vigilia. Il vice campione del mondo indoor, fresco di medaglia d’argento agli Europei di Roma, sperava di superare prontamente la norma di qualificazione fissata a 8.15 metri, ma è passato da due salti interlocutori per il suo enorme potenziale atletico: 8.01 in apertura (0,1 m/s di vento a favore) e 7.95 al secondo tentativo (1,6 m/s di brezza in faccia).
Il giovane talento laziale, alla sua prima apparizione ai Giochi e detentore del record del mondo juniores (8.38 metri timbrato due mesi fa durante la rassegna continentale a Roma), ha litigato un po’ con la rincorsa e non è stato impeccabile negli ultimi appoggi prima dell’asse di battuta. Sbavature tecniche che sono emerse in maniera nitida nella terza prova, dove è incappato in un nullo abbastanza consistente. Il 19enne dovrà risolvere queste sbavature in vista dell’atto conclusivo in programma tra un paio di giorni, quando l’azzurro si presenterà sulla pedana dello Stade de France con la speranza di poter battagliare per una medaglia.
Mattia Furlani ha superato il turno con la sesta misura complessiva del turno eliminatorio. A superare la norma sono stati il greco Miltiadis Tentoglou (8.32 per il Campione Olimpico, del mondo e d’Europa) e il sorprendente ceco Radek Juska (8.15). Avanzano anche lo svizzero Simon Ehammer (8.09), il croato Filip Pravdica (8.04), l’attesissimo giamaicano Wayne Pinnock (7.96), il britannico Jacob Fincham-Dukes (7.96), il cinese Mingkun Zhang (7.92) e il colombiano Arnovis Dalmero (7.92).
Ha faticato il quotato giamaicano Carey McLeod (7.90) promosso insieme al tedesco Simon Batz (7.90). Eliminati atleti di un certo peso come il bulgaro Bozhidar Saraboyukov (7.87, grande rivale giovanile di Furlani), lo statunitense Jeremiah Davis (7.83), lo svedese Thobias Montler (7.82) e il giamaicano Tajay Gayle (7.78).