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Август
2024

Risse e aggressioni tra giovani stranieri, il prefetto di Udine “sgrida” chi li accoglie: «Più severità sui rientri serali»

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UDINE. Non c’è giorno senza una rissa, un’aggressione o un’intemperanza con protagonisti i minori stranieri non accompagnati. Lo sanno bene i cittadini di Udine e di Cividale, dove tra Casa dell’Immacolata e Civiform si trovano centinaia di questi ragazzi, per la gran parte arrivati dai Paesi nordafricani, che muovendosi in gruppo spesso assumono atteggiamenti (e comportamenti) da baby gang.

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Dopo le ultime scene da guerriglia urbana viste nella città ducale, con protagonisti alcuni minori ospiti del Civiform ma non solo, il prefetto di Udine Domenico Lione, nella giornata di venerdì 2 agosto, ha convocato tutti i portatori di interesse attorno a un tavolo in via Pracchiuso.

Da un lato le istituzioni deputate a far rispettare l’ordine pubblico (questura con i vertici di carabinieri, guardia di finanza e polizia locale), dall’altro i referenti dei principali centri di accoglienza della provincia, Civiform e Casa dell’Immacolata. Presenti anche tecnici e politici dei due Comuni, il sindaco di Cividale Daniela Bernardi, l’assessore alle Politiche sociali di Udine, Stefano Gasparin.

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In provincia di Udine, fino a qualche settimana fa, erano presenti poco più di 300 minori stranieri non accompagnati. Un terzo di questi sono distribuiti proprio tra il quartiere di San Domenico e Cividale.

«Abbiamo fatto un punto della situazione focalizzando l’attenzione sul collegamento esistente tra gli enti che gestiscono i centri per minori più grandi del territorio provinciale e le forze di polizia – ha spiegato il prefetto Lione –. Dopo una presa d’atto dello stato di fatto di queste strutture è stata richiamata l’attenzione sulla necessità di instaurare un contatto tempestivo con le forze di polizia nel caso di problematiche».

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Tra le questioni affrontate c’è stata quella degli orari di rientro dei minori, che spesso vengono disattesi. A San Domenico, ad esempio, i residenti hanno più volte segnalato le scorribande notturne (tra le 2 e le 3 di notte) dei ragazzi di Casa dell’Immacolata. «In sintesi – ha chiarito Lione – abbiamo chiesto ai gestori di essere piuttosto rigidi in occasione dei rientri serali, mantenendo un contatto ancora più stretto con le forze di polizia».

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Ciò che è emerso dal tavolo è la necessità di rafforzare ulteriormente questi aspetti, nell’ottica di contribuire a ridurre le intemperanze dei ragazzi, che spesso diventano protagonisti di episodi di cronaca muovendosi in gruppo o integrandosi con altri ragazzi non minori. «Siamo tutti consapevoli della necessità di mettere in atto la massima collaborazione – ha chiuso Lione – per seguire al meglio questi fenomeni in situazione di ordinarietà. Così sarà più semplice controllare anche quegli episodi che ordinari non sono».