Musk, Rowling, Navratilova: il match indigna il mondo. Meloni vede subito Carini
«So che non mollerai, Angela, e so che un giorno guadagnerai con sforzo e sudore quello che meriti. In una competizione finalmente equa» così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni incontrando Angela Carini ritiratasi dal match con l’atleta algerino intersex, Imane Khelif, a seguito dei colpi «troppo forti al volto» inflitti dall’avversaria.
Il premier arrivato a Parigi, a Casa Italia, non aveva risparmiato critiche al Comitato Olimpico Internazionale per aver riammesso in attività, e quindi ai Giochi olimpici, il pugile algerino iperandrogino. «Non sono d’accordo con la scelta del Cio, non lo siamo da anni, quando nel 2021 cambiò il regolamento su questa materia, noi presentammo una mozione per segnalare le conseguenze che poteva avere - ha ricordato Meloni. «È un fatto che con i livelli di testosterone presenti nel sangue dell’atleta algerina, la gara in partenza non fosse equa e penso che bisogna fare attenzione, nel tentativo di non discriminare, a discriminare».
Anche il ministro delle pari opportunità, Eugenia Roccella, torna sul tema: «Tutta la nostra solidarietà ad Angela Carini, vittima di un’ideologia che colpisce lei e con lei tutte le donne. Oggi è una pagina nera per le donne, è una pagina nera per lo sport, e anche per la verità. Una verità che ancora questa mattina in tanti hanno provato a mascherare, affermando che Khelif sarebbe “sempre stata donna”, in quanto intersex». Ma «la persona che oggi ha ingiustamente vinto una competizione che di sportivo non ha avuto nulla, è una persona con cromosomi maschili, con corpo e fisicità maschili». E ancora: «Possiamo solo sperare che le lacrime che hanno riempito gli occhi di Angela Carini già dopo i primi colpi, possano servire alle altre atlete, e chiarire le idee a chi ancora fa finta di non vedere le nuove forme di ingiustizia a cui l’ideologia rischia di sottoporre le donne e tutta la nostra società». In Italia in molti hanno commentato l’episodio.
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