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Июль
2024

Tariffe, assicurazioni e permessi. A Venezia stretta in arrivo sui portabagagli

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Le tariffe? Mai stabilite in maniera fissa, vale sempre e comunque la libera contrattazione. E se qualcuno viene urtato dai carretti di metallo e si fa male, chi paga? Non si sa.

Senza contare che uno spazio ad hoc, nel piazzale della stazione Santa Lucia, non esiste: basta scendere la scalinata e le pettorine fosforescenti sono posizionate in ordine sparso, pronte ad accaparrarsi il turista di turno.

È di fronte a questa situazione di caos tra i “porter”, o portabagagli, della stazione che ora il Comune intende fare chiarezza o ordine. Non per cancellare un servizio che è comunque ritenuto utile. Quanto, piuttosto, per mettere ordine.

A lavoro per studiare le eventuali contromisure da mettere in campo ci si sono messi gli uffici dell’assessorato al commercio. In mente c’è una stretta al settore con l’obiettivo di stabilire regole d’ingaggio uguali per tutti. A partire, appunto, dalle tariffe.

Ma anche dall’individuazione di un’area delimitata – un po’ come succede per i taxi fuori dalle stazioni dei treni – e ben individuabile da chi arriva con il proprio bagaglio.

Oggi, infatti, i “porter” si possono trovare tanto sulla scalinata quanto all’interno della stazione, in prossimità dell’imbarcadero oppure vicino ai moli riservati ai taxi acquei.

«È un servizio utile per la città», spiega l’assessore al commercio, Sebastiano Costalonga, «ma ci devono essere regole uniformi e valide per tutti. Ne va del decoro della città e della sua sicurezza, sia dei residenti che degli stessi turisti».

Oggi infatti esercitare l’attività è facilissimo. Basta presentare una segnalazione di inizio attività accompagnata dall’autocertificazione del possesso dei requisiti di onorabilità (in precedenza accanto a questi erano richieste anche la capacità tecnico organizzativa e quella economico finanziaria).

A ciò si aggiunge un’altra questione, sollevata ormai un anno fa dalla consigliera comunale Cecilia Tonon (Venezia è Tua) e che riguarda però il rispetto di un’ordinanza del 2008 che disciplina l’attraversamento del ponte di Calatrava.

In effetti, contrariamente a quanto si vede ogni giorno, il transito dei carretti, sul ponte di Calatrava (o della Costituzione), è vietato. Come non bastassero le perenni manutenzioni a cui gli scivolosi gradini in vetro sono sottoposti, le cause di questo divieto sono da ricercare nella sicurezza della circolazione di uno degli snodi più importanti della città, che mette in collegamento i flussi di residenti, pendolari, lavoratori e turisti che da piazzale Roma vanno verso la stazione, Strada Nuova, Cannaregio e Rialto.