I 15 nuovi alloggi di Casa Rassauer a Gorizia tutti destinati ad albergo diffuso
Ora, ci sono anche i soldi per acquistare gli arredamenti di Casa Rassauer. Si tratta di 350 mila euro messi a disposizione dalla Regione.
E si tratta di una notizia importante perché «in questa maniera - spiega Claudio Polverino, direttore della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg - il palazzo potrà essere utilizzato come “albergo diffuso”. C’è grande soddisfazione».
Fa eco il sindaco (e presidente della Fondazione) Rodolfo Ziberna. Che illustra anche una novità.
Com’è noto, i lavori sono in corso per realizzare - negli spazi della storica dimora - 15 alloggi indipendenti e dotati di bagno e di angolo cottura. Si era detto, qualche tempo fa, che metà sarebbero stati messi in vendita.
«In realtà - scandisce Ziberna - alloggi in vendita a Casa Rassauer non ve ne saranno. Tutti e 15 verranno affittati per scopi turistici, lavorativi o di studio per brevi permanenze. Con 350.000 euro, la Fondazione sarà in grado di arredarli tutti. Si comporranno di soggiorno, angolo-cottura, camera da letto, bagno.
Nell’arredamento - dettaglia Ziberna - sono inclusi anche elettrodomestici, accessori, tappeti e quant’altro. Attraverso una selezione trasparente verrà selezionato il soggetto che ne curerà la gestione (promozione, pulizia, check-in e check-out, etc)».
Un’ottima notizia perché, ora, tutto l’intervento è finanziato, sin nei minimi dettagli. Per lunghi anni, Casa Rassauer è stata uno dei gioielli abbandonati della Fondazione Coronini.
Fondazione che, sino a qualche tempo fa, si era sempre limitata per forza di cose solamente alla sua manutenzione ordinaria perché a mancare erano i fondi per la riqualificazione. La storica dimora (datata 1475) e teatro di un incendio nel maggio del 2017 che danneggiò il tetto, si trova in borgo Castello: ora i lavori sono in corso e tutto va avanti con celerità.
Dal dicembre scorso il goriziano Claudio Polverino, classe 1967, commercialista, è il direttore della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg.
A fare il punto della situazione è proprio lui che, assieme al suo staff (e al presidente della Fondazione che è il sindaco Rodolfo Ziberna come da norma statutaria), sta monitorando attentamente l’andamento del cantiere. «L’intervento - spiega Polverino - è stato affidato il 31 gennaio scorso e porterà al restauro strutturale dell’edificio devastato da un incendio nel 2017.
Prevede, in soldoni, la creazione di 15 alloggi indipendenti e dotati di bagno e di angolo cottura. In tale contesto, con il lotto appena affidato alla ditta “Di Betta Giannino srl” di Nimis, che si occupa anche del restauro di Villa Louise, verranno realizzate le finiture interne, gli impianti e la sistemazione della corte retrostante. Successivamente, bisognerà provvedere agli arredi interni per rendere definitivamente fruibili gli ambienti».
La Fondazione ammette che l’utilizzo «a scopo turistico» appare certamente il più idoneo, visto il contesto in cui si situa l’immobile e la tipologia degli alloggi ottenuti con il restauro, anche perché apporterebbe entrate da destinare alle attività istituzionali della Fondazione.
In quanto alle tempistiche, tenendo presente che la consegna dei lavori alla ditta esecutrice è avvenuta ufficialmente il 25 gennaio scorso, la stessa avrà tempo 270 giorni naturali e consecutivi - a partire da tale data – per terminare il tutto.