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Июль
2024

La Regione non autorizza il mega impianto a biogas a Vescovana

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Il mega impianto a biogas da 6 megawatt che doveva sorgere a Vescovana non verrà realizzato. La Regione del Veneto ha dato un definitivo diniego all’opera che aveva messo in allarme i cittadini, gli agricoltori, le associazioni di categoria e gli ambientalisti.

Su una superficie di dieci ettari – cioè come 20 campi da calcio – in un paese di 1700 abitanti, sarebbe dovuto sorgere un impianto ad altissimo impatto ambientale.

Contro la sua realizzazione erano mobilitati il Comune di Vescovana, quelli limitrofi, il Comitato Lasciateci Respirare, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Italia Zuccheri e molti cittadini che a fine dicembre erano scesi per le vie del paese per manifestare contro un impianto alimentato a barbabietole, che avrebbe generato emissioni, fumi, odori e traffico pesante. Tra le preoccupazioni pure quella del leader italiano del settore dello zucchero che chiedeva materie prime ad uso alimentare e non per combustibile.

Regione e sindaco

Il diniego da parte della Regione, con motivazioni di carattere molto tecnico, arriva dopo un lungo iter burocratico, in cui il Comune di Vescovana era sceso in prima linea con una lunga serie di osservazioni in merito al progetto, sostenuto dal Comitato Lasciateci Respirare e dalle associazioni di categoria.

La notizia è stata data lunedì sera, con una riunione in una sala comunale gremita di cittadini e di rappresentanti delle istituzioni. Il sindaco Marzio Pattaro, affiancato dall’intero Consiglio Comunale, dopo aver riassunto la cronistoria del progetto, delle manifestazioni e degli iter burocratici, si è complimentato con il personale del Comune, e con i tanti cittadini e comitati che si sono spesi per cercare di fermare un’opera che avrebbe inficiato pesantemente la salute, l’economia e l’ambiente.

«Un paese unito per un obiettivo comune, insieme si vince» sottolinea Pattaro «Continueremo a vigilare e a evitare con ogni mezzo che il nostro paese venga rovinato da impianti insalubri, da discariche, dalla cementificazione e da tutti quei progetti che perseguono scopi economici a discapito della popolazione».

La ditta House Building Silvania srl potrà però ricorrere al Tar per chiedere l’annullamento del diniego da parte della Regione del Veneto: «Hanno capito però che qui c’è un territorio ostile a questi impianti e una popolazione pronta a fare tutto il possibile per difendere il proprio paese» conclude il primo cittadino.

Il comitato Lasciateci respirare

Numerosi gli interventi dal pubblico, dal parroco ai rappresentanti dei comitati, dagli amministratori ai semplici cittadini. Per Francesco Miazzi, portavoce di Lasciateci Respirare, Vescovana è stato un esempio per tante realtà che si trovano ad affrontare problematiche simili: «Quando un territorio è unito e l’amministrazione non è complice ma schierata per il bene dei cittadini, si possono fermare questi progetti. Un risultato che dà forza e coraggio a chi si batte per tutelare ambiente e salute. Questo modello di sviluppo deve essere fermato: la produzione agricola deve servire per il consumo e non per generare emissioni, il suolo non è infinito e deve essere tutelato e non cementificato».

La determinazione della comunità di Vescovana ha dimostrato che la voce di chi vuole proteggere la salute, l’ambiente e il proprio futuro non può essere ignorata.