Rai, Minoli: “Non paghiamo gli autori per occuparsi di Meloni. Il punto è che la tv non è bella come una volta”
“Gli autori non vengono pagati per occuparsi di Meloni”. Non usa mezzi termini Gianni Minoli, giornalista di lungo corso, re delle interviste, commentando il post contro la premier e sua figlia firmato da un autore Rai, Riccardo Cassini. Il problema di viale Mazzini, dice il decano del giornalismo televisivo intervistato dal Giornale, non è l’occupazione da parte del governo ma i programmi scadenti.
Rai, Minoli: i giornalisti non vengono pagati per parlare di Meloni
Minoli non crede affatto all’allarme europeo sulla libertà di stampa. L’unica certezza sulla tv è che non è bella come un tempo. Dire che è “di parte”, come sostiene qualcuno, però, è un’esagerazione. Non capisco, poi, cosa si vuole dire con questa espressione. È come quando è stata fatta una polemica sulla fuga di Lucia Annunziata, pur essendo una vita che voleva fare il deputato europeo. L’ha sempre detto e adesso finalmente lo fa. Cosa c’è di strano? Medesimo ragionamento vale per Fazio che è andato a lavorare su un’altra emittente. È il mercato. Pippo Baudo e Raffaella Carrà sono andati via dalla tv di Stato e poi sono tornati”.
“Non credo all’allarme sull’informazione della Ue”
La sensazione, prosegue, “è che qualcuno, non sapendo cosa dire o scrivere, s’inventa tante piccole polemiche, che lasciano il tempo che trovano”. Palinsesti orientati? Sbagliato anche questo. “Basta accendere la televisione e capire che non va in onda nulla di nuovo. Sono tutte repliche. La creatività, negli ultimi tempi, non è il pezzo forte della Rai”. Sulla performance del nuovo autore di Affari Tuoi è tranchant: “Sono sincero, non ho capito bene il contenuto di quel post. In italiano cosa vuol dire? La prossima volta, a questo signore, consiglio di essere più chiaro”. E ancora: “Non lo conosco, magari è bravissimo e fa delle cose interessanti. Non posso giudicarlo dal punto di vista professionale. Detto ciò, la qualità dei programmi Rai non mi sembra elevatissima. Questo è un dato di fatto”. Poca fantasia e tanto ‘copia e incolla’.
“Non vedo progetti nuovi, la tv non è bella come una volta”
“Non vedo progetti nuovi, a parte qualche eccezione”, insiste Minoli, “aumentano gli autori, ma non cresce la qualità. Stiamo parlando, comunque, di un trend che va avanti da un po’ di tempo a questa parte.
L’ultimo cambio al vertice non c’entra nulla. Ogni tanto c’è uno bravo, che indovina un programma”. L’Europa e il bavaglio? “L’Europa, nell’ultimo periodo, non sa tanto cosa fare. Mi sembra un po’ confusa. La nuova maggioranza, composta da socialisti, liberali e verdi, d’altronde, non corrisponde alle opinioni dei vari popoli europei, né degli italiani, né dei francesi e probabilmente neanche dei tedeschi”.
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