Elisa Iorio, la lezione di una patriota: paladina dell’Italia, in gara con la caviglia infortunata per l’argento olimpico
Elisa Iorio ha impartito una lezione di cosa significhi fare parte di un gruppo, di cosa vuol dire gettare il cuore oltre l’ostacolo, di cosa si è disposti a fare per ottenere il risultato sognato fin da bambini. La ginnasta emiliana aveva accusato un trauma distorsivo alla caviglia sinistra durante le qualificazioni alle Olimpiadi di Parigi 2024 e si temeva che non potesse scendere in pedana per disputare la finale della gara a squadre: sarebbe stata un’assenza pesantissima per l’Italia e che avrebbe complicato la rincorsa alle medaglie.
La 21enne ha stretto i denti con enorme caparbietà, cercando di rimettersi in sesto grazie al supporto di uno staff medico encomiabile. Fuori dal volteggio e impossibilitata a gareggiare tra trave e corpo libero viste le enormi sollecitazioni a cui sono sottoposti gli arti inferiori, Elisa Iorio è riuscita però a recuperare per salire sulle parallele asimmetriche, attrezzo in cui ha conquistato la medaglia di bronzo agli ultimi Europei e dove è indiscutibilmente una delle migliori al mondo.
La nostra portacolori è stata encomiabile durante l’esercizio. Non si è risparmiata su nessun salto, ha pennellato tutto meravigliosamente e poi si è superata nel momento più critico: l’uscita. Da 255 cm di altezza non è semplice ritornare sul materassino se hai un trauma alla caviglia. Infatti quando tocca terra la fitta si fa sentire e la smorfia di dolore è enorme. Elisa scende dal podio di gara zoppicando e, con grande fatica, cammina verso la “panchina” per sedersi.
Fa malissimo, ma c’è la gioia per avere piazzato la stoccata desiderata. Lo ha fatto per se stessa, per le compagne, per l’Italia. Ha pennellato un grande esercizio nonostante il dolore e ha portato a casa un 14.266 determinante per il podio. Si è comportata da autentica patriota, incurante del dolore. Tanti professionisti dovrebbero imparare da Iorio, che ha mostrato uno spirito di squadra e di abnegazione davvero encomiabile. Una lezione da conservare e ricordare, valsa più di uno storico argento a cinque cerchi nel team event.