Un viaggio nel ventre della miniera, l’esperienza immersiva di voci e suoni
TARVISIO. Un viaggio all’interno delle viscere della terra, ascoltando la voce della montagna, i suoni della miniera di Raibl, le voci dei suoi lavoratori e i loro racconti. La prima esperienza immersiva all’interno del Parco Internazionale Geominerario di Cave del Predil prende vita sulla base di un progetto realizzato dal Comune di Tarvisio, in collaborazione con Cooperativa Pluriservizi Valcanale e con il sostegno della Regione.
Finanziato attraverso un contributo regionale di 30.000 euro, a valere sui bandi della cultura e da fondi comunali per 60.000 euro - è stato realizzato grazie alla collaborazione del consigliere comunale Alberto Busettini, del presidente della società Cooperativa Pluriservizi Valcanale Giuseppe Di Vora e dell’azienda creativa e tecnologica friulana 4DODO di San Giorgio di Nogaro.
«L’obiettivo del progetto “Al centro della Terra” è arricchire la proposta culturale del Parco internazionale e della sua tradizione mineraria – spiega il sindaco di Tarvisio Renzo Zanette –. Una proposta innovativa per la quale l’amministrazione comunale ha stanziato oltre 60.000 euro per l’acquisto e l’installazione delle infrastrutture tecnologiche».
L’esperienza multimediale realizzata da 4DODO, che ha curato la realizzazione dei contenuti audio-visivi e l’allestimento tecnologico, è una delle prime esperienze multimediali immersive permanenti in Italia, che i visitatori possono vivere senza l’ausilio di visori, ma soprattutto all’interno di un complesso minerario nel “cuore della montagna”.
Un percorso ospitato all’interno del Pozzo Layer, che unisce l’aspetto analogico a quello digitale. Immagini storiche, racconti diretti da parte dei protagonisti ed effetti multimediali coinvolgenti permettono ai visitatori di conoscere la miniera sotto un altro punto di vista.
La montagna, attraverso la sua voce “virtuale”, racconta sé stessa e la storia delle persone che per secoli hanno vissuto al suo interno e i racconti delle sue rocce. Attraverso la narrazione viene dato spazio a una parte “tecnica” in cui si spiega il funzionamento del complesso minerario e delle tecnologie di estrazione di blenda (zinco) e galena (piombo).
Ampio spazio viene dedicato alla storia di Cave del Predil e della galleria di Bretto, grazie alla presenza del primo confine di Stato sotterraneo. Fino alla decisione, presa nel 1991, di chiudere il complesso minerario.
Qui inizia il nuovo metodo di visitare la Miniera, un viaggio multimediale attraverso videoproiettori installati in sospensione sulla roccia. Un impianto di luci produce effetti visivi in accompagnamento con le cromaticità del contenuto, per ampliare l’effetto di immersività, insieme a un sistema audio.
«Entrando nella miniera di Raibl si rimane affascinati. Si percepisce ancora oggi l’energia di chi ci ha lavorato per anni», racconta Alberto Busettini. La collaborazione con il sindaco Renzo Zanette e la Cooperativa Pluriservizi Valcanale, gestore del Parco, è stata massima e ha permesso di ottenere il finanziamento regionale cui l’amministrazione comunale ha affiancato un investimento per rendere l’esposizione permanente.
«È un’iniziativa che contribuisce a dare lustro a quella che è stata una delle architetture industriali più importanti del nostro territorio – aggiunge Giuseppe Di Vora, gestore del Parco Internazionale Geominerario – il viaggio immersivo aiuterà a capire la vita all’interno della terra».