Marco Beltrame: «Non ho la bacchetta magica ma voglio rilanciare i settori giovanili»
Per la Figc del Friuli Venezia Giulia a settembre c’è da scegliere la nuova presidenza per il quadriennio 2024- 2027. A sfidare il presidente uscente Ermes Canciani sarà Marco Beltrame ex giocatore, centrocampista di spessore che ha militato nella Manzanese, nel Mestre e nel Treviso ed è stato anche vincitore, con la fascia di capitano e grazie proprio a un suo gol, del Torneo delle Regioni 1984 con la rappresentativa del Fvg.
Marco Beltrame già da alcuni mesi ha annunciato la sua discesa in campo ispirata al rinnovamento del movimento calcistico regionale.
La sua profonda passione per il calcio in sinergia con la sua esperienza di ben sette anni come collaboratore regionale della Lega Nazionale Dilettanti (Lnd) lo hanno spinto a intraprendere questa nuova sfida impegnativa e stimolante.
«La mia storia calcistica parla per me – sottolinea Beltrame – e metto in questa mia candidatura tutta la mia esperienza maturata dentro e fuori dal campo e il sostegno che mi è stato dato da dirigenti e addetti ai lavori. Ho uno slogan che ha sempre accompagnato la mia visione del calcio e che deve essere un filo conduttore anche per la Figc Fvg : “Balon e tretter”“: occorre tornare a parlare di pallone, di calcio, di passione. Uno slogan da adeguare ai cambiamenti in atto ma che deve caratterizzare tutto il movimento calcistico. Assieme a me ho una squadra valida, di collaboratori, gente di pallone entusiasta e di grande valore umano con esperienze professionali a livello dirigenziale, amministrativo e organizzativo».
I temi cardine e punti fermi del programma di Marco Beltrame sono quelli di rilanciare il calcio giovanile, di strutturare al meglio i campionati, di garantire il rispetto delle regole e di offrire il massimo sostegno alle società calcistiche dilettantistiche del territorio.
«Ho avuto modo in questi mesi di avere importanti confronti con i presidenti e le società e in molti mi hanno trasmesso il malcontento e le difficoltà quotidiane che si sono manifestate dopo il Covid e dopo la riforma della sport ormai entrata in vigore, e oggi in ballo c’è anche la riforma Mulè. I presidenti hanno bisogno di risposte che non sono state date. Non ho la bacchetta magica ma potenzieremo il legame con le nostre società dilettantistiche per offrire loro tutti i servizi di cui hanno bisogno e per cercare di rendere funzionale il loro operato anche nell’ottica della riforma dando garanzie ai presidenti sempre più in difficoltà per affrontare le incombenze burocratiche. C’è poi la necessità di rilanciare l’attività dei settori giovanili e a questo riguardo ho idee innovative per svilupparne la crescita anche in funzione educativa. Occorre ristrutturare i campionati per uscire dalle difficoltà odierne. Oggi ci sono 219 società iscritte alla Figc e 110 amatoriali. Di queste ultime squadre la maggior parte è formata da giocatori sotto i 30 anni che abbandonano presto i campionati dilettanti e occorre capire quali siano le cause».